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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2012 alle ore 16:08.

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Salta definitivamente l'ipotesi patteggiamento per Leonardo Bonucci e Simone Pepe. Tre interruzioni al processo calcioscommesse non sono bastate a trovare un accordo per il patteggiamento degli juventini. Con l'inizio dell'arringa difensiva dell'avvocato Chiappero, è sfumata la possibilità di un accordo.

«Sento tutto il peso di una causa gravissima. Un danno per lo sport italiano e per il calcio in genere. Pepe e Bonucci hanno dimostrato impegno e certi risultati. Tre anni per un calciatore può essere anche un'interruzione drammatica per la carriera». Così Luigi Chiappero, legale dei due calciatori, ha iniziato la sua arringa difensiva. Salta definitivamente ogni possibilità di patteggiamento. I due bianconeri andranno a giudizio nel processo calcioscommesse.

«In questo processo - ha detto Luigi Chiappero - possiamo vedere quale è la differenza tra procedimento penale dove si gioca sulla vita delle persone e il procedimento sportivo dove si gioca sulla vita professionale delle persone. Rischiamo di fare processi sommari».

Prima dell'arringa dell'avvocato, il procuratore federale Stefano Palazzi aveva ottenuto un'interruzione del processo in corso a Roma per cercare un'ultima mediazione per il patteggiamento dei due bianconeri, del senese Nicola Belmonte, del granata Salvatore Masiello e dell'Udinese: tutte posizioni legate alla presunta combine di Udinese-Bari del 9 maggio 2010. Palazzi ieri aveva chiesto la condanna dell'ex barese Bonucci a 3 anni 6 mesi di squalifica per illecito aggravato e un anno di stop all'ex Udinese Pepe, accusato di omessa denuncia.

Il presidente della Commissione Disciplinare della Figc, Sergio Artico, ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale del processo al Calcioscommesse sugli atti della Procura di Bari, svoltosi all'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico, a Roma. Tra l'8 e il 10 agosto sono attese le sentenze, relative anche al procedimento sul filone d'inchiesta della Procura di Cremona.

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