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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2012 alle ore 17:50.
L'ultima modifica è del 06 agosto 2012 alle ore 14:06.

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Se verrà confermato il sequestro dell'Ilva di Taranto e, conseguentemente la chiusura dell'impianto, dovranno chiudere anche gli stabilimenti di Genova e Novi Ligure che dipendono da Taranto. È quanto ha affermato il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare delle ecomafie. La famiglia Riva, ha ricordato, «è intenzionata a restare a Taranto» e considera l'impianto pugliese «strategico per l'intero gruppo». A Bari si è riunita la cabina di regia che dovrà individuare gli interventi urgenti di bonifica e riqualificazione di Taranto, in linea con quanto stabilito dal protocollo di intesa sottoscritto il 26 luglio scorso a Roma. In particolare, è stato sottoscritto un verbale in cui i rappresentanti dell'Ilva, della Regione e delle altre parti istituzionali hanno preso decisioni operative su: monitoraggio, emissioni e parchi minerari per l'ambientalizzazione e riqualificazione.

Ferrante: il provvedimento del Gip impone la chiusura degli impianti
«Il provvedimento del Gip - ha spiegato Ferrante - é chiaro e netto: impone la chiusura degli impianti. Se dovesse essere mantenuto si chiude l'Ilva di Taranto ma anche Genova e Novi Ligure che sono riforniti da Taranto». Lo stabilimento di Taranto, ha spiegato, «fa la prima lavorazione dell'acciaio che poi trasmette agli altri stabilimenti ed impianti che procedono alle ulteriori lavorazioni». «Certo é - ha concluso il presidente dell'Ilva - che la chiusura sarebbe un evento tragico e decisivo per la vita dell'azienda».

«È una prospettiva che non mi auguro»
La chiusura dell'impianto di Taranto «é una prospettiva che non mi auguro. Ho fiducia in una pronuncia del Riesame che accolga le istanze della società». «Vorrei ricordare - ha aggiunto Ferrante- che l'iniziativa della magistratura di Taranto si é svolta senza che Ilva approntasse una difesa e quindi presentasse delle sue memorie, delle sue osservazioni, delle sue perizie. Per cui le decisioni dopo l'incidente probatorio e quindi le decisioni assunte dal Gip sono decisioni nate in assenza, sostanzialmente, di osservazioni da parte dell'azienda». Ora, ha concluso il presidente della società, «al Riesame, i nostri legali, i nostri periti hanno formulato delle relazioni, osservazioni molto ponderose e argomentate e ho fiducia che l'esame da parte dei giudici dia conto anche di queste considerazioni».

«Ci potrebbero essere nuovi finanziamenti per le tecnologie»
L'Ilva di Taranto, ha sottolineato Ferrante, é da sempre impegnata nella ricerca di nuove tecnologie per diminuire l'impatto ambientale delle produzioni a Taranto ed intende accelerare su questo fronte anche per usufruire dei finanziamenti pubblici previsti. Oltre i 336 milioni già stanziati dal Governo per la bonifica dei terreni, ha continuato il neo amministratore delegato del Gruppo, «ci potrebbero essere nuovi finanziamenti per le tecnologie che l'impresa volesse applicare sugli impianti».

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