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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2012 alle ore 09:21.

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Il candidato alla vicepresidenza Paul Ryan (AFP)Il candidato alla vicepresidenza Paul Ryan (AFP)

La serata di Paul Ryan, il candidato alla vicepresidenza che ha fatto carriera come falco fiscale e ha assalito Barack Obama per aver fatto precipitare gli Stati Uniti in un crescente abisso di debiti. Ryan, che ha anche promesso di ripudiare la riforma sanitaria ribattezzata Obamacare, e' stato coadiuvato nell'offensiva da Condoleezza Rice, l'ex Segretario di Stato afroamericano. A lei, in un intervento che non ha mai nominato esplicitamente Obama, e' toccato il compito di invocare un'America vittima anche d'un altro deficit agli occhi dei conservatori, un deficit di determinata leadership globale.

Alla Convention repubblicana, che stanotte si avvia alla conclusione con l'incoronazione di Mitt Romney e il suo discorso che lancera' lo sprint decisivo della campagna elettorale, e' toccato ieri a Ryan e alla Rice mobilitare il partito e rivolgersi a elettori ancora scettici dal podio del Tampa Bay Times Forum.

Ryan, a volte tradito dal nervosismo e con un intervento a tratti parso slegato, e' subito partito all'attacco dell'amministrazione democratica uscente di Barack Obama, assicurando che Romney e l'uomo giusto per sostituirla riportando al centro i principi di liberta' dei padri fondatori. "Torniamo a far funzionare questo paese", ha detto. "Obama e' diventato presidente durante una crisi e possiamo tenerne conto _ ha continuato _ Ma la ripresa che era stata promessa non si vede. Almeno 23 milioni di persone sono disoccupati o sottocuppati, un americano su sei vive in poverta'. E i giovani non riescono a trovare il lavoro per cui hanno studiato. Senza un cambio di leadership perche' i prossimi quattro anni dovrebbero essere diversi?".

Ryan ha snocciolato esempi delle politiche di Obama che considera sbagliate e fallimentari, legate dal filo conduttore di aver gonfiato a dismisura il governo e il debito federale. "Tutto comincio' con lo stimolo economico: fu un esempio di favoritismi e sprechi". La riforma sanitaria e' stata oggetto di particolari critiche: "La crezione di posti di lavoro avrebbe dovuto essere la priorita' numero uno. Invece abbiamo avuto Obamacare, il tenativo di mettere in governo alla guida della sanita'. Duemila pagine di regole che non hanno posto in un paese libero". Ryan ha promesso di cancellare Obamacare. E ha accusato Obama di tagliare Medicare, il programa sanitario per gli anziani, di oltre 700 miliardi di dollari per pagare la riforme, nonostante la cifra sia legata a risparmi di efficienza. "Medicare _ ha detto _ e' una promessa e noi la rispetteremo". Ryan non ha inoltre citato ieri il suo controverso progetto di trasformare Medicare in un sistema di voucher con i quali comporare polizze private.

Riassumendo la presidenza Obama ha concluso: "Comincia con una crisi finanziaria e finsce con una crisi del lavoro. Avevamo un rating di Tripla A sul debito a adesso siamo stati declassati. E' cominciata con grandi discorsi, adesso e' fatta di stanchi slogan". Alla Casa Bianca manca un leader, anzitutto quando si tratta di fare i conti con il debito: "In Europa grandi debiti hanno portato paesi sull'orlo del collasso. E Obama non fa niente. Da solo ha creato 5.000 miliardi di dollari d debiti in piu'. Noi possiamo aiutare l'America a risolvere il problema e a creare nuovamente ricchezza. I nostri piani creeranno milioni di posti di lavoro. E terremo la spesa federale al 20% del Pil, perche' basta".

La questione "non e' l'economia che Obama ha ereditato o quella che immagina, ma quella esistente. I giovani non devono essere costretti a rimanere chiusi in camera a guardare poster di Obama invece di potersi fare una vita".

Ryan era stato preceduto da Rice, che sul delicato terreno della politica internazionale ha affondato le sue stoccate mantenendo pero' toni da statista. "Dobbiamo definire dove stia l'America. Noi siamo per la liberta' delle persone e dei mercati e dobbiamo difenderla e sostenerla". L'America deve guidare, non ha scelta, perche' "sia i nostri alleati che i nemici devono "conoscere le nostre posizioni". Romney e Ryan "ricostruiranno le basi della nostra forza, l'economia. Perche' "se un paese perde il controllo delle proprie finanze alla fine perde anche il controllo del suo destino". Rice ha aggounto che e' questa e' la base dell'"eccezionalita'" americana.

Altri notabili del partito e del movimento conservatore sono scesi in campo ieri. Il sentore John McCain, il repubblicano sconfitto da Obama quattro anni fa, ha definito Romney il "prossimo leader del mondo libero". Tim Pawlenty, governatore del Minnesota, ha paragonato Obama a un "grosso tatuaggio", che "sembra bello quando sei giovane ma che poi vuoi rimuovere. E' il primo presidente a creare piu' scuse che posti di lavoro. E' sempre colpa di altri, George, le banche, il tempo. Ma se vuole trovare colpe basta che si guardi allo specchio. La gente vuole solo che il governo si tolga di mezzo". Mike Huckabee, ex governatore e candidato presidenziale, oggi personalita' radiofonica, ha a sua volta offerto il proprio contributo per unificare il partitto dietro ai candidati: "Io e Romney eravamo aversari, lo siamo ancora ma nel senso che ci opponiamo all'attuale miseria. Le nuove generazioni sono state caricate di debiti".

I delegati alla Convention, che ieri hanno affollato l'arena, hanno mostrato maggior passione e partecipazione rispetto ai giorni scorsi davanti all'intervento di esponenti di leader di maggior peso quali Rice e soprattutto il prescelto per la vicepresidenza Ryan. "I suoi piani per riportare il paese sulla strada giusta, il suo ottimismo, sono cio' di cui abbiamo bisogno", dice Stephanie Kessel, ventenne delegata della Pennsylvania alla fine dei discorsi. Se rally e applausi che contraddistinguono le ultime ore della Convention si trasformeranno in ampia e unitaria mobilitazione della base del partito, in vantaggi nei sondaggi prima e poi nelle urne di novembre, rimane pero' il grande interrogativo che tiene in ansia i repubblicani e il ticket presidenziale formato da Romney e Ryan.

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