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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 12:39.
«Io rispetto i risultati delle elezioni in ogni Paese e mi concentro sulle questioni che riguardano la mia sfera di influenza». Così, il cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo quanto riporta il Die Welt, in una conferenza stampa con i corrispondenti della stampa estera a Berlino, ha risposto a chi gli ha chiesto un commento su un possibile ritorno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. La cancelliera ha parlato soprattutto delle questioni legate alla crisi europea.
«L'Italia ha fatto le sue riforme in modo molto coraggioso e ha già fatto molti progressi» ha detto la Merkel, sottolineando che l'eventuale utilizzo del Fondo salva Stati da parte dell'Italia, sia una questione di esclusiva pertinenza del governo di Roma. «L'Italia deciderà da sola - ha affermato la cancelliera - e non commento la posizione della Confindustria italiana». Il riferimento è a chi chiede di utilizzare la barriera antispread facendo appunto ricorso all'Esm, il che spalancherebbe anche la porta agli acquisti di Btp italiani sul mercato secondario da parte della Bce.
Di questa eventualità, la Merkel ha spiegato di non aver parlato nel corso della recente telefonata con il premier Mario Monti. «Abbiamo parlato della situazione generale - ha detto - e non di una eventuale applicazione». Con Monti, ha aggiunto la Merkel, «abbiamo convenuto che vogliamo che la situazione in Eurozona si evolva in maniera sensibile».
La Merkel ha concluso dicendosi convinta che questo sia il momento migliore per rinsaldare l'unione europea. «Questo - ha detto - è senz'altro il momento migliore per avere maggiore cooperazione politica in Europa». La Bce, ha poi precisato, «non dovrebbe avventurarsi nel regno della politica fiscale».
Quanto alle riserve espresse dal presidente della Bunsesbank Jens Weidmann sul piano di acquisto di titoli varato dalla Bce, la Merkel ha affermato che Weidmann «si preoccupa che la crisi venga risolta in modo sostenibile» e che «non c'è nulla di sbagliato» da parte del presidente della Bundesbank nell'esprimere pubblicamente le proprie opinioni». Una posizione ben diversa rispetto a quanto espresso ieri dal ministro delle Finanze, Schäuble, che ha chiesto più discrezione a Weidmann dichiarando alla Faz di non essere sicuro «che la fiducia nella Bce esca rafforzata» dal dibattito «semi-pubblico» tra il numero uno della BuBa e Draghi.
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