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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2012 alle ore 14:31.

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PIACENZA - Moralizzazione della politica, preoccupazione per la situazione economica e per l'ordine pubblico, ripristino delle regole minime di solidarietà e moralità tra i cittadini, anche oltre la casta. Ospite della giornata conclusiva del Festival del diritto di Piacenza, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri non ha evitato di affrontare le questioni spinose che rischiano di affondare il Paese.

Dl anticorruzione. «Il Paese ce lo chiede urlando – ha detto il ministro – abbiamo problemi di corruzione pubblica e, non meno gravi, anche di corruzione privata. Il ministro Severino, di cui sono molto amica, non ha alcuna intenzione di mollare sul punto. E' un testo da minimo sindacale, quello del Dl? Può darsi, ma intanto facciamolo, poi vedremo. I costi della corruzione sono un'enorme palla al piede per questo Paese, noi non avremo ne potremo avere tentennamenti nel portare in porto questo provvedimento. La gente ha bisogno di ritrovare fiducia, quando questa manca esiste il rischio di una deriva molto, molto pericolosa».

Gli scandali della casta. «I controlli sull'attività degli amministratori pubblici non possono essere solo a posteriori – ha detto il ministro - fatti dalla magistratura e poi dalla Corte dei conti quando il danno è già stato enorme. Oggi siamo di fronte a un tracimare di comportamenti scorretti, servono regole per controllare e servono amministratori seri. Del resto i controlli sugli enti locali negli ultimi anni sono scemati, la prefettura non può più controllare gli atti dei comuni, così come il commissario del governo quelli regionali. Ora la situazione è sotto gli occhi di tutti, siamo allo sbando».

La crisi. «Ha ragione il presidente di Confindustria, Squinzi. Tutto il mondo della produzione è in gravissima difficoltà, la questione di Taranto (Ilva) ci mette davanti al baratro. Non voglio pensare a che cosa accadrebbe con la chiusura, l'impatto su Genova e Novi Ligure, molto legate alla produzione dell'Ilva, sarebbe immediato e gravissimo. Non vorrei però essere fraintesa: la tutela della salute della popolazione è un punto di partenza imprescindibile. E poi abbiamo altre situazioni gravissime nel Paese, penso per esempio alla Sardegna».

Guerra ai furbetti. «La solidarietà in questo momento è più che mai essenziale – ha sostenuto ancora il ministro dell'Interno – per garantire un futuro ai giovani meritevoli e agli anziani bisognosi. Però bisogna anche sapere che il tempo in cui lo Stato poteva garantire "tutto a tutti" è finito. Gli sgravi alle famiglie bisognose sono sacri, ma siamo sicuri che tutti gli assegni di assistenza ai malati vanno oggi a famiglie bisognose? È necessario guardare alle cose senza ideologie. Il cassaintegrato che svolge il doppio lavoro in nero va fermato. Ognuno di noi ha il dovere di riappropriarsi della moralità, solo così il Paese potrà risollevarsi».

Elezioni nel Lazio. Nel Lazio si tornerà al voto entro 90 giorni, ha detto infine Cancellieri. «Abbiamo fatto approfondimenti tecnici con gli esperti del ministero - ha spiegato Cancellieri - e dell'avvocatura dello Stato, l'indicazione è quella di rispettare il termine dei 90 giorni». D'altra parte, «prima si va al voto e meglio è, anche perché per le Regioni non è previsto il commissariamento».

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