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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2012 alle ore 17:19.

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Evangelos Venizelos e Antonis Samaras (Reuters)Evangelos Venizelos e Antonis Samaras (Reuters)

Leandros Rakintzis, ispettore generale della pubblica amministrazione, ritiene che la crisi finanziaria dei due pariti sia la prova che il sistema di finanziamento pubblico in Grecia non funzioni. «Questo è tutto uno scambio di favori», ha detto a Reuters. «Questi partiti non possono pagare il debito, quindi creano un circolo vizioso in cui vengono a dipendere dalle banche. Si crea una interdipendenza tra politici e banche». Le pressioni sui prestiti si intensificheranno all'inizio del prossimo anno, quando i finanziamenti statali saranno ricalcolati e rifletteranno il calo del sostegno dei partiti storici. Allo stato attuale, il finanziamento è ancora basato sui voti che ciascun partito ha ottenuto alle elezioni del giugno 2009. Ma il prossimo gennaio il finanziamento cambierà per riflettere i risultati elettorali del giugno 2012.

In quell'occasione il Pasok ha visto la sua percentuale di voto passare dal 43% al 12 per cento, mentre la quota di Neo Dimokratia è scesa dal 33% al 29 per cento. Il grande vincitore è stato il partito di sinistra radicale Syriza, che si oppone alle condizioni del salvataggio. La sua quota di voto è salita al 27% dal 4,6 per cento nel 2009, e quindi riceverà una quota di finanziamenti molto maggiore. Costas Tsimaras, il direttore generale di Nea Dimokratia, il più grande partito del Parlamento greco, ha detto a Reuters che la maggior parte dei suoi prestiti bancari sono regolarmente pagati nei termini, ma «una piccola percentuale dei prestiti potrebbe diventare più avanti non esigibili». Per i partiti potrebbe essere difficile rispettare i termini delle scadenze dei prestiti, e potrebbe servire una ritrutturazione. «Sarà molto difficile per i partiti ripagare il debito, se non vi è alcun accordo. In futuro una decisione politica deve essere presa per dare ai partiti la capacità di ripianare le proprie passività, con un certo tipo di accordo su questi prestiti». Il Pasok sul tema per lui molto più spinoso tace.

I finanziamenti pubblici
Che succede in Grecia in tema di finanziamenti pubblici? Come molti paesi europei, la Grecia prevede un finanziamento pubblico per i partiti politici e le loro campagne elettorali: l'anno scorso lo stato ha messo a disposizione dei partiti un totale di 54 milioni di euro. Ogni anno i partiti ricevono finanziamenti esentasse pari al 0,102 per cento delle entrate annuali dello Stato, più un altro 0,01 per cento per scopi di «ricerca e formazione». Quando le elezioni parlamentari nazionali o europee si svolgono arriva un ulteriore 0,022 per cento delle entrate annuali dello Stato. Le imprese private, i proprietari di media e i cittadini stranieri non possono finanziare i partiti politici. Le persoen fisiche che danno più di 600 euro devono essere identificati ed è loro consentito di dare solo fino a un massimo di 15.000 euro l'anno, anche se non è chiaro quanto queste regole vengono applicate realmente.

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