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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2012 alle ore 19:37.
L'ultima modifica è del 10 ottobre 2012 alle ore 13:41.

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Domenico Zambetti (Imagoeconomica)Domenico Zambetti (Imagoeconomica)

A Domenico Zambetti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha revocato le deleghe ed esclude le dimissioni sue e della giunta. «L'accusa - sostiene Formigoni - è estremamente grave, riguarda l'assessore Zambetti che è già stato sollevato dal suo incarico». Il governatore intende comunque «approfondirle e vedere di cosa si tratta». Zambetti già da questa mattina è stato sostituito dal direttore generale Nova e, per la firma di un accordo, dall'assessore allo sport Luciana Ruffinelli.

Ma le opposizioni di centrosinistra (Pd, Idv e Sel) sono in fermento e nel pomeriggio, alle 18, hanno organizzato un presidio di protesta sotto la sede della giunta, in piazza Città di Lombardia. I consiglieri di Pd, Idv e Sel sono pronti a dimettersi e invitano i colleghi della Lega Nord a fare un passo indietro per far cadere il consiglio regionale e tornare al voto. Pd, Idv e Sel stanno raccogliendo le 41 firme necessarie (la metà dei consiglieri più uno) per «mandare a casa il consiglio». Le opposizioni (compresi Udc, Pensionati, e gruppo misto di cui fa parte solo Filippo Penati) contano 31 consiglieri, all'appello ne mancano 10. «Mi domando come faccia la Lega a reggere una situazione del genere», dice il consigliere Pd Fabio Pizzul. La Lega Nord, sottolinea il capogruppo Luca Gaffuri «è una forza politica che ha sempre combattuto la malavita organizzata e non può sottrarsi a questo per fini elettorali».

I lumbard decidono la linea, Formigoni rischia. Ma il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini, già sottolinea nel pomeriggio che il Carroccio è nato «per combattere mafia, camorra e 'ndrangheta e Maroni come ministero dell'Interno ha avuto grandi risultati. Un conto è discutere della sanità e Daccò, un conto é sentire puzza di 'ndrangheta in Regione Lombardia». Quanto al governatore lombardo «siamo fondamentali per Formigoni ma non facciamo da stampella a nessuno».

Ore 19, a Milano Salvini e Roberto Maroni si riuniscono per discutere del futuro di Roberto Formigoni e della sua giunta. Negli stessi minuti, a Roma i vertici del Pdl si riuniscono in più sessioni per affrontare l'emergenza. La tensione è altissima. Stavolta, questo circola nei Palazzi romani, il Carroccio sembra intenzionato a fornire un segnale concreto di discontinuità. Pare, almeno di questo si discute nel Pdl, che dalla Lega sia partito una sorta di ultimatum diretto a Formigoni.

La difesa di Formigoni: traditi da Zambetti
L'arresto di Zambetti ha ovviamente tenuto banco questo pomeriggio durante la riunione della Giunta lombarda, al termine della quale il presidente Roberto Formigoni si sarebbe sfogato. Secondo alcuni dei partecipanti, avrebbe detto «o siamo di fronte a un clamoroso abbaglio della magistratura oppure Zambetti ha tradito me e tradito tutti voi». A seguito dell'arresto il presidente della Regione Lombardia «ha provveduto, con decreto, ad assumere, direttamente e fino a nuove determinazioni, l'esercizio di funzioni e attività connesse all'incarico già affidato all'assessore».

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