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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2012 alle ore 17:24.

«Non mi ricandido». Walter Veltroni dà l'addio ufficiale al Parlamento, e nel corso della puntata odierna di Che tempo che fa su RaiTre spiega che non sarà in lista alle elezioni di aprile.
L'annuncio del fondatore del Pd arriva proprio nel giorno in cui dall'area dalemiana arriva la notizia di una raccolta di firme a sostegno della ricandidatura dell'ex presidente del Consiglio, che dovrebbe comparire domani sull'Unità. Ancora una volta, insomma, D'Alema e Veltroni si trovano a battagliare da posizioni opposte sul tema del momento, che in questa occasione è rappresentato dal «ricambio generazionale».
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«Rinunciare a fare il parlamentare - spiega Veltroni - non vuol
dire rinunciare a fare politica», con un concetto che ricalca da vicino le frasi ripetute da Matteo Renzi nel suo tour elettorale a bordo del camper. La posizione di Veltroni, però, non è sovrapponibile a quella dei «rottamatori», che anzi l'ex leader del Pd contesta direttamente: «Non è l'anagrafe a fare la buona politica», spiega a Fabio Fazio Walter Veltroni richiamando l'esempio di Vittorio Foa, punto di riferimento del dibattito a sinistra fino a quando si spense nel 2008, all'età di 98 anni. A differenza di Fiorito, l'ex capogruppo Pdl del Lazio oggi in carcere, che secondo Veltroni «è giovane ma non è un innovatore».
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