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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2012 alle ore 08:31.

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Francesco Schettino (LaPresse)Francesco Schettino (LaPresse)

E' ripresa nel pomeriggio l'udienza a porte chiuse, per l'incidente probatorio, cioè per il confronto sulle prove delle cause del naufragio, avvenuto il 13 gennaio davanti all'isola del Giglio, con la morte di 32 persone.

In mattinata il comandante Francesco Schettino aveva fatto chiedere al suo legale di estendere l'incidente probatorio sulla nave Costa Concordia al timoniere che, secondo la maxiperizia, non comprese un suo ordine di virata mentre veniva eseguito l'inchino davanti all'Isola del Giglio. Ma Il Gip, Valeria Montesarchio, ha respinto tutte le richieste e le eccezioni avanzate da Schettino che e' accusato di omicidio plurimo colposo, abbandono della nave e disastro ambientale. Nel foyer c'è stata anche una stretta di mano e uno scambio di battute fra il comandante e uno dei naufraghi: «Speriamo che la verità sia accertata presto», ha detto il sopravvissuto al comandante, «Sì, la verità deve essere appurata», ha risposto Schettino.

Una settimana di udienze
In aula, durante la settimana di udienze, verranno analizzate le 270 pagine della perizia sul naufragio della Concordia.Sul palco del Teatro Moderno di Grosseto siederanno, al centro, i magistrati giudicanti, il collegio dei periti, il Gip Valeria Montesarchio e il cancelliere. A destra, i dieci indagati, con i loro quattordici difensori. Quindi, l'interprete, tredici consulenti, dieci collaboratori. A un altro tavolo, i magistrati inquirenti, cioè il procuratore Francesco Verusio e i sostituti Alessandro Leopizzi, Maria Navarro e Stafano Pizza.

Nel teatro sono stati allestiti degli schermi dai quali si potranno vedere le immagini e ascoltare le telefonate intercorse la sera del naufragio, fra l'equipaggio, la Costa, la Capitaneria e le forze dell'ordine. Presenti in aula 500 persone, tra familiari delle vittime e parti lese.

Oggi la parola va ai periti della Procura, domani saranno sentiti altri esperti, mercoledì 17 sarà il turno dei carabinieri del Ris, per l'esame delle registrazioni audio. A quel punto, poi, potranno prendere la parola gli avvocati di parte civile, che in tutto sono 126, e i loro consulenti, che sono 50.

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