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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2012 alle ore 17:01.

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Il Piano energetico nazionale «ha come obiettivo quello di ridurre i costi energetici, ridurre la bolletta energetica, allineare i costi italiani soprattutto all'ingrosso rispetto ai prezzi europei». In pratica il suo scopo principale sarà quello di «ridurre le nostre bollette». Nel presentare le nuove linee guida per l'energia appena approvate dal Consiglio dei ministri il titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera pone l'accento anche sul secondo obiettivo del Piano: «assicurare che l'Italia raggiunga e superi gli obiettivi ambientali che si é posta l'Europa, i famosi "20-20-20", la riduzione delle emissioni, aumento dell'efficienza energetica e aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

No a interventi a sostegno redditività centrali a gas
Sull'eventualità di soddisfare la richiesta dei produttori elettrici di un sostegno alla mancata redditività delle centrali, soprattutto a gas, che producono meno per il boom dell'elettricità da rinnovabili immessa nella rete elettrica i Governo, sottolinea ancora il ministro, non è favorevole «a nuovi programmi di capacity payment nel campo della produzione, dato l'eccesso di offerta che c'è». Tra i costi di un eccesso di incentivazione delle rinnovabili «c'é stato anche quello di mettere fuori mercato a parità di volumi di consumi« le centrali a gas, spiega Passera. «Noi abbiamo già una serie di meccanismi per assicurarci di avere a disposizione dell'energia in caso di bisogno», conclude, ma allo stesso tempo «aver riportato ai livelli di mercato gli incentivi, puntando in tempi brevi alla grid parity «farà sì che «a poco a poco smaltiremo questa distorsione di mercato».

Al via consultazione on line, interesse dall'estero
Il premier Monti, da parte sua, sottolinea l'attesa per la nuova strategia energetica: «sono 15 anni, dal 1988, ricorda, che non si faceva». L'Italia - spiega il premier - «cerca di darsi una strategia complessiva energetica e siccome si tratta di un argomento di grande importanza per cittadini, imprese e ambiente, su questo il governo ha deciso di avviare una grande consultazione pubblica» on line, al termine della quale «il governo trarrà delle conclusioni su cui fondare interventi che questo e immagino i governi del futuro potranno ritenere di prendere». Il Piano energia varato dal Governo sarà pubblicato nel corso del pomeriggio sul sito del ministero dello Sviluppo in italiano ma anche in altre lingue «perché c'é un grande interesse e una grande attenzione dall'estero» su questo tema.

Fattura energetica estera, obiettivo - 14 mld
Con la Strategia energetica nazionale il governo punta a ridurre di circa 14 miliardi di euro la fattura energetica estera, rispetto ai 62 attuali. Tra gli altri obiettivi, spiega una nota di Palazzo Chigi seguita alla riunione dell'Esecutivo, la riduzione del 19% di emissioni di gas serra, il raggiungimento del 20% di incidenza delle rinnovabili, che dovrebbero diventare la prima fonte nel settore elettrico, sui consumi finali lordi. Si punta poi al calo del 24% dei consumi primari rispetto all'andamento inerziale al 2020. «Questi risultati - si legge poi nella nota - saranno accompagnati da benefici in termini di crescita economica ed occupazione primariamente per effetto del recupero di competitività nei settori a più elevata incidenza di consumi elettrici e di gas, del risparmio di risorse attualmente utilizzate per l'importazione di combustibili, degli importanti investimenti nel settore energetico e nell'indotto e del rilancio della ricerca e dell'innovazione nel settore».

Confindustria: piano posittivo da rendere concreto e vincolante
Per Confindustria «Il Governo ha posto la prima pietra, rimediando a decenni di non scelte». Il piano «di lungo termine» appena approvato dal Consiglio dei ministri costituisce un «tassello fondamentale della politica industriale del paese», al quale viale dell'astronomia intende contribuire avanzando proposte e valutazioni nell'ambito della procedura di consultazione pubblica, anche sarebbe opportuno che quella che al momento rimane «una sorta di linea d'indirizzo senza forza legislativa», venisse presto «tradotta in provvedimenti concreti e vincolanti anche per i Governi futuri». Tra gli interventi da attuare subito Confindustria cita in particolare la riduzione dei prezzi dell'energia, che riduce la competitività delle imprese italiane, e lo sviluppo delle infrastrutture energetiche strategiche per «fare dell'Italia un hub del gas». Un obiettivo possibile, se si superano «i veti incrociati, le lungaggini e le incertezze che frenano la realizzazione delle opere».

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