Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 21:16.

My24
Daniel KatzDaniel Katz

Non l'industria, non i trasporti, ma l'agricoltura e l'allevamento sono i principali responsabili dei cambiamenti climatici: il 30% delle emissioni globali di gas a effetto serra e il 70% della deforestazione derivano da queste due attività umane. Come arrestare una tale devastazione? Daniel Katz, fondatore di Rainforest Alliance e pioniere dell'agricoltura sostenibile, offre da un quarto di secolo le sue risposte a chi le vuole mettere in pratica. Salvando così milioni di ettari di foresta tropicale.

Come opera Rainforest Alliance?
Diamo un bollino di qualità alle aziende agricole e agli allevatori disposti ad adottare le pratiche di sostenibilità ambientale e sociale da noi raccomandate, sottoponendosi a controlli stringenti. I nostri standard includono la protezione delle foreste, degli habitat naturali, delle acque, degli ecosistemi e della bodiversità, così come la protezione dei lavoratori e delle comunità rurali, la loro salute, sicurezza e qualità della vita. L'adozione di questi standard conferisce alle imprese un chiaro vantaggio competitivo sui mercati internazionali e infatti si va diffondendo rapidamente: ad oggi abbiamo certificato oltre 250mila fattorie, con un'estensione di oltre un milione di ettari di terreni agricoli, mentre il Forest Stewardship Council ha certificato altri 72 milioni di ettari di foreste gestite in maniera sostenibile, oltre il doppio del territorio italiano. L'impatto sul mercato globale è significativo: il 3% della produzione globale di caffè, il 10% del tè, il 15% delle banane e alcuni dei maggiori coltivatori di cacao si sono adeguati ai nostri standard.

Siamo molto più vicini di quanto si creda a una crisi alimentare globale: come far fronte all'emergenza?
La popolazione mondiale cresce al ritmo di 75 milioni di individui all'anno e potrebbe toccare i 10 miliardi a metà di questo secolo. Nel contempo, la disponibilità di terreno si riduce a causa delle cattive pratiche agricole e i cambiamenti climatici portano piogge sempre più erratiche. Per far fronte alla domanda crescente, dovremo essere capaci di produrre più cibo con meno inquinamento. L'agricoltura, che copre il 40% della superficie terrestre e usa il 70% dell'acqua dolce, non può andare avanti come la conosciamo oggi: deve diventare molto più efficiente e sostenibile. Dobbiamo raddoppiare la produzione sulla stessa estensione di terreno, tagliando drasticamente l'uso di nutrienti per non aumentare l'impatto ambientale di questo settore che già oggi è il principale consumatore di risorse sul pianeta. Dobbiamo rigenerare il suolo, le acque, la fauna e gli ecosistemi. In più, dobbiamo badare a una distribuzione molto più equa del cibo che produciamo. Possiamo farcela, ma non sarà facile.

La diffusione delle pratiche sostenibili in agricoltura è molto lenta: c'è speranza di vincere questa gara contro il tempo?
Non abbiamo altra scelta: dobbiamo vincerla per forza. Ci vorrà maggiore impegno da parte di tutti, coltivatori, governi, scienziati e consumatori. Ma sono ottimista. In generale, dalla nostra esperienza si dimostra che l'agricoltura e la gestione forestale sostenibile rende di più di quella tradizionale. Ci sono esempi di aziende che hanno triplicato o quadruplicato il loro reddito dopo la certificazione, perché trattano meglio i terreni, sprecano meno e producono di più. Di conseguenza, solo nel 2011 il numero dei produttori certificati è cresciuto del 200%, la produzione di cacao certificato è salita del 75%, quella di caffè del 20% e 500 nuove aziende hanno cominciato a comprare prodotti certificati da noi.

Qualche esempio di successo?
Ce ne sono moltissimi. In Salvador le coltivazioni di caffè certificate stanno cercando di proteggere le foreste che rimangono, provvedendo dei corridoi di passaggio vitali per gli uccelli migratori e altre specie animali. In Nicaragua e Guatemala diversi studi dimostrano come le fattorie certificate garantiscano una migliore gestione idrica essenziale per mantenere la biodiversità nei corsi d'acqua. Il progetto ¡Tierra! è un altro esempio di successo: lavoriamo da un decennio con Lavazza per ottenere un prodotto eccellente, garantendo nel contempo una protezione ottimale dell'ambiente e delle condizioni sociali dei lavoratori. Il progetto ha reso la produzione di caffè più redditizia e il territorio più vivibile in tre comunità di coltivatori in Honduras, Perù e Colombia, grazie alla realizzazione di impianti per la lavorazione e l'essiccazione del caffè verde e alla costruzione di abitazioni, scuole, e ambulatori medici. Ora stiamo lavorando con Lavazza per estendere il progetto ad altre coltivazioni in Tanzania, Brasile ed India. Ma in questo processo è essenziale l'educazione dei consumatori: sono loro che devono chiedere prodotti sostenibili.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.