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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 21:15.

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Un Salone del gusto all'insegna della sostenibilità. Grazie al progetto "Eventi a ridotto impatto ambientale", l'edizione che si apre oggi scommette in maniera decisa non soltanto sulla raccolta differenziata e sul riutilizzo dei materiali, ma anche e soprattutto sulla riduzione dei rifiuti, con un risparmio di risorse stimato, in fase di progettazione, fino a 400mila euro.

«L'evento ha davvero cambiato volto» spiega Luigi Bistagnino, presidente del corso di Design del Politecnico di Torino, responsabile scientifico del progetto insieme all'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. In particolare, secondo le previsioni di Franco Fassio, curatore del progetto, quest'anno si arriverà a produrre circa 26 tonnellate di rifiuti in meno rispetto all'edizione 2010, nonostante il Salone occupi 20mila metri in più (in tutto sono 80mila) e ospiti un migliaio di espositori (erano 910 nell'edizione scorsa). Con un taglio di emissioni CO2 – grazie alle numerose azioni messe in campo – di circa il 65% rispetto al 2006, anno in cui il Salone si è misurato per la prima volta con il tema della sostenibilità ambientale. «Abbiamo analizzato un centinaio di variabili – spiega Fassio – e messo a punto azioni su 9 ambiti progettuali, la forza del progetto sta nell'aver concluso numerosi accordi con partner ambientali o tecnici che hanno reso possibile un approccio olistico con l'evento, ottenendo risparmi energetici e garantendo il riutilizzo dei rifiuti come risorse».

Filiera del riciclo più serrata, uso di materiali riciclati e riciclabili, come le stoviglie in Mater-bi (bioplastica) e allestimenti "leggeri" – juta e pannelli truciolari ecologici – sono alcuni degli ingredienti della versione low impact dell'evento. Qualche esempio: bancarelle e stand degli spazi Slow Food sono realizzati con circa 7mila Greenpallet (marchio registrato, a garanzia di una filiera del legno certificata) prodotti dalla Palm Spa e saranno, a fine evento, acquistati da Lavazza e PPG Industrial per la movimentazione delle proprie merci. Ancora, saranno utilizzati cartoncini riciclati (prodotti da Sabox) per i supporti grafici e teli in poliestere, che però non contengono Pvc.

Per le 91 tonnellate di rifiuti raccolti in maniera differenziata (in previsione il 70% del totale rifiuti prodotti, contro il 58,8% di due anni fa), la strada è "segnata", a cominciare dal vetro: Verallia - partner del Salone - si farà carico del riciclo di tutto il vetro utilizzato e raccolto durante la manifestazione e, attraverso la consociata Ecoglass, selezionerà i materiali in base al colore in modo che il vetro colorato venga usato per produrre le bottiglie di "Unico" della Lurisia mentre quello trasparente verrà utilizzato per la produzione dei nuovi vasi dei Presidi Slow Food. Secondo passaggio, la carta: la Sabox raccoglierà le previste 30 tonnellate di carta e cartone e le trasformerà in sedie, sempre in cartone.
A completare il quadro, erogatori Smat di acqua sfusa, l'uso di 3mila lampade a fluorescenza da 23 watt, a basso consumo, vuoti a rendere nel teatro e nei laboratori del gusto, sconti sul biglietto d'ingresso per chi raggiungerà il salone con i mezzi pubblici, il treno o il bike sharing mentre le centinaia di delegati di Terra madre viaggeranno a bordo di pullmann gran turismo Euro 5.

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