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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2012 alle ore 07:20.
L'ultima modifica è del 28 ottobre 2012 alle ore 14:31.

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L'uragano Sandy si sta rafforzando e «potrà portare sul nord-est degli Stati Uniti tempeste in grado di mettere in pericolo vite umane», dice il nuovo bollettino diffuso dal Centro nazionale uragani di Miami. A New York ordine di evacuazione per 375mila persone, in vista dell'uragano Sandy che dovrebbe arrivare nella giornata di lunedì tra le 18 e le 20,30 locali (le 23 e l'1,30 di domani ora italiana). A firmarlo è stato il sindaco Michael Bloomberg, che ha annunciato ieri il provvedimento nel corso di una conferenza stampa in cui il tono è stato più serio e preoccupato di quello del giorno prima.

Il primo cittadino ha dipinto per la sua città un quadro molto più cupo, a causa del peggioramento delle previsioni per l'arrivo della tempesta, e dei notevoli rischi per l'innalzamento della marea. Il risultato, oltre al previsto blocco della metropolitana e degli altri servizi pubblici - già da ieri sera - e alla chiusura delle scuole - oggi - è stato l'ordine di lasciare le proprie case per le persone che vivono nella zona A, quella più a rischio. Un'evacuazione obbligatoria, ha più volte sottolineato il sindaco, «altrimenti metterete in pericolo non solo la vostra vita, ma quella delle forze dell'ordine».

Il sindaco ha invitato quindi le persone che vivono nelle zone in pericolo, quelle costiere (interessati tutti e cinque i borough) «a chiedere ospitalità agli amici che vivono nelle zone sicure». Un annuncio pronunciato anche in spagnolo, in modo da arrivare anche ai tanti latinoamericani della città. Bloomberg, dopo aver accusato di follia i ragazzi che vogliono approfittare di Sandy per fare surfing («rischiano la loro vita e quella degli altri») ha poi chiuso la conferenza stampa dicendo: «Meglio peccare in prudenza, mettetevi al sicuro». Solo in altre due occasioni, nella storia della città, era stata ordinata l'evacuazione.

L'uragano Sandy ha costretto tra l'altro le autorità di New York a disporre la chiusura della sede del Nymex, la Borsa delle materie prime (petrolio, gas, metalli preziosi e industriali), anche se il mercato resterà aperto perché, come ogni giorno, sarà possibile operare online. Il quartier generale del Nymex, che sorge in prossimità dell'Hudson, ricade infatti nell'area di Manhattan per cui il sindaco Michael Blooomberg ha ordinato l'evacuazione per il rischio di finire sott'acqua.

Ma Sandy non spaventa soltanto New York: cinquanta milioni di americani potrebbero rimanere in ostaggio dell'uragano. Dalla North Carolina al Connecticut, i governatori hanno dichiarato lo stato d'emergenza, mentre l'uragano prosegue in mare aperto, con venti che soffiano a 120 chilometri all'ora, verso nord-est: secondo il National Hurricane Center di Miami, si trova a circa 400 chilometri dalle coste della North Carolina e dovrebbe toccare terra lunedì sera, nella regione atlantica centrale.

Il Climate Central avverte della possibile "fusione" dell'uragano con una perturbazione in arrivo da ovest e con i venti polari da nord, dando vita a "Frankenstorm", che metterà paura a circa un sesto della popolazione: forti venti, piogge torrenziali e pesanti nevicate potrebbero abbattersi su circa 1.300 chilometri, dalla East Coast alla regione dei Grandi Laghi, nei giorni dei festeggiamenti per Halloween (31 ottobre). «Sarà una tempesta problematica da gestire», ha detto Craig Fugate, numero uno della Federal Emergency Management Agency (Fema), l'agenzia federale che si occupa delle emergenze.

Decine di migliaia di viaggiatori potrebbero restare in ostaggio di Sandy, visto che diversi aeroporti internazionali saranno colpiti dal maltempo. Lo saranno sicuramente anche i due candidati alla Casa Bianca, il presidente Barack Obama e il repubblicano Mitt Romney, già costretti a cancellare alcuni comizi. Il passaggio dell'uragano avrà un impatto significativo sulla fine della campagna elettorale, a pochi giorni dal voto del 6 novembre. Tra gli Stati in attesa di Sandy ce ne sono alcuni considerati decisivi per l'elezione del presidente: dalla North Carolina alla Virginia, dalla Pennsylvania all'Ohio.

Indipendentemente dagli eventi saltati, il passaggio di un uragano sulle coste americane metterà la campagna elettorale in secondo piano nella copertura dei grandi network americani, visto che il maltempo fa più ascolti della politica. Sandy, poi, potrebbe rendere difficile il voto anticipato e i preparativi per il 6 novembre. Esagerato, forse, parlare di influenza sull'esito del voto, ma Obama e Romney avrebbero sicuramente preferito evitare quest'ultimo ostacolo di una lunga e logorante campagna elettorale.

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