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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2012 alle ore 17:25.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2012 alle ore 11:25.

Produttività: spero in un risultato unitario e importante
Il capo del Governo ha auspicato «nei prossimi giorni un risultato, spero unitario e importante, del negoziato tra le parti sociali per accrescere la produttività». Monti ha aggiunto che «il governo si è dichiarato pronto, pur con risorse finanziarie estremamente scarse come é noto, a appoggiare finanziariamente una trasformazione degli istituti contrattuali in modo da favorire maggiormente la produttività e quindi la competitività del Paese».
Su questo punto è intervenuto in mattinata dal Forum dei Giovani di Confcommercio, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Sono convinto che non si firma e sono disinteressato perché comunque questo accordo non cambia niente. Sono indifferente, che si faccia o non si faccia è uguale», ha detto Angeletti. Ai cronisti che gli chiedevano una previsione per l'incontro di lunedì tra imprese e sindacato, Angeletti ha risposto: «Vediamo, la trattativa è stata fatta, il testo è lo stesso che avevamo scritto con Cgil, Cisl e Confindustria, dunque non cambia nulla». «Il merito non conta nulla, serve a farci dare i soldi dal governo ma ci credo poco», ha concluso.
La lotta all'evasione ha disturbato alcuni
Fermo restando «la strettoia formidabile che ci ha imposto di dare la primazia al rigore», «crediamo di avere introdotto elementi di equità che hanno molto disturbato alcuni segmenti della società civile». Il premier ha rivendicato l'impegno nella «lotta all'evasione, fortemente intensificata e a volte condotta necessariamente con una certa durezza. Penso che sia una componente essenziale per dare un senso di rispetto da parte di ciascuno di noi nei confronti dei suoi concittadini e dello Stato, e viceversa».
Agli italiani si può dire la verità
L'esperienza di questo anno di governo, ha detto Monti, ha dimostrato che «non è impossibile cercare di dire la verità agli italiani», «anziché essere partecipi di un grande processo collettivo di elusione dei problemi».
Di fronte alla crisi sforzo collettivo senza precedenti
«Per sua dimensione - ha detto il premier - l'Italia se non fosse riuscita a raggiungere questo risultato, avrebbe cambiato lo scenario dell'Eurozona. È riuscito a compiere uno sforzo collettivo che non ricordo prima nella storia repubblicana».
Poteri pubblici forti per evitare abusi nel mercato
«Non possiamo dire che la nostra sia veramente un'economia di mercato», ha detto Monti nel corso del collegamento telefonico, sottolineando l'importanza di aumentare la concorrenza e la
liberalizzazione. «Bisogna guardarsi dai ritorni indietro. Alcuni dicono che c'è troppa economia di mercato, questa non è la mia convinzione». Ma a fronte di questo, ammonisce Monti, servono «poteri pubblici forti, perché non ci siano abusi nel mercato».
Insistere per realizzare il patto sulla crescita Ue
«La crescita - ha sottolineato Monti - è stata troppo trascurata nelle politiche dell'Unione europea», poi è arrivato il patto per la crescita di giugno, ma «bisognerà vigilare ed essere insistenti perché le iniziative vengano realizzate».
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