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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2012 alle ore 06:55.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2012 alle ore 08:37.

In particolare, la ricerca e l'innovazione sono decisive per riprendere la via di una crescita economica stabile. Le nostre imprese stanno già investendo significativamente per fornire prodotti e servizi innovativi in Europa e non solo. L'80% delle iniziative di ricerca e sviluppo complessivamente condotte oggi nel settore privato in Europa è attribuibile all'industria. Questi investimenti, oltre ad agire da volano per il settore R&D, contribuiscono a creare nuove opportunità lavorative e impieghi altamente qualificati.

Si può e si deve certamente fare di più, ma è altrettanto importante che questi sforzi siano adeguatamente sostenuti anche attraverso la collaborazione del settore pubblico, così da consentire un virtuoso effetto moltiplicatore degli investimenti privati. In questo senso, costituisce un passo verso la giusta direzione l'iniziativa "Orizzonte 2020" che, nell'ambito del Quadro Finanziario Pluriennale, mira a istituire una serie di partenariati pubblico - privato a favore dell'innovazione. Inoltre, i "Fondi di coesione", tradizionalmente dispiegati per ridurre le disparità economiche e sociali all'interno dell'Unione, potrebbero essere utilizzati anche come fattori chiave per lo sviluppo di nuove tecnologie.
Alla luce di questo, è opinione condivisa che lo stanziamento di 80,2 miliardi di euro previsto per il periodo 2014-2020 dal Quadro Finanziario Pluriennale rappresenti la soglia minima indispensabile per mantenere la ricerca europea all'avanguardia e raggiungere l'eccellenza nell'innovazione, due fattori sui quali l'Europa deve puntare se intende colmare il divario con partner tradizionali come Stati Uniti e Giappone, ma anche restare al passo con le economie emergenti di Cina, Brasile e India.

La solidità dell'economia europea dipende in modo significativo anche dalla qualità e dall'efficienza delle infrastrutture nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Ottime connessioni ed integrazioni tra i singoli Paesi membri sono fondamentali per aumentare la competitività delle imprese nel mercato interno come in quello globale. È necessario quindi che l'Europa investa nelle interconnessioni transfrontaliere delle infrastrutture energetiche e di trasporto, e nei collegamenti a banda larga ad alta velocità.
È previsto che il nuovo budget pluriennale dell'Ue introduca importanti innovazioni volte a stimolare gli investimenti delle "industrie di rete" attraverso il meccanismo "Connecting Europe Facility", che mira ad allocare fondi a favore delle interconnessioni transfrontaliere. È evidente che, nel momento di crisi in cui ci troviamo, le risorse per gli investimenti non possano esclusivamente arrivare dal settore pubblico. In questo senso è da accogliere positivamente il fatto che la Commissione europea intenda sviluppare, di concerto con la Banca Europea degli Investimenti, strumenti di finanziamento innovativi con l'obiettivo di attirare e garantire gli investimenti privati.

Ci sono dunque tutte le premesse affinché il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale possa agire da stimolo per una nuova fase di sviluppo dell'Europa. E' tuttavia essenziale che le priorità politiche dell'Unione per il settennio 2014 - 2020 siano complementari all'attività economica e in particolare al settore industriale, dal quale oggi derivano il 25% del Pil europeo e il 35% dei posti di lavoro.
La grande sfida dell'Europa di oggi consiste nella stabilizzazione del sistema finanziario ed economico nel breve termine e, contestualmente, nell'adozione di misure lungimiranti in grado di rafforzare il mercato unico e accrescere la competitività globale del nostro continente. Siamo convinti che uno degli obiettivi principali al quale debbano lavorare nei prossimi anni tutti coloro che nelle istituzioni, nelle imprese e nelle parti sociali, credono come noi membri di ERT nei benefici del mercato interno, sia il raggiungimento di una crescita intelligente e duratura. In tal senso, ricerca e reti sono sicuramente due temi chiave sui quali puntare. Solo così il nostro continente potrà continuare ad avere un ruolo da protagonista al livello globale e a essere ancora considerato un luogo attraente per investire, lavorare e vivere.

Paolo Scaroni è Ad Eni e membro dello Steering Committee ERT
Franco Bernabè è Presidente Esecutivo Telecom Italia
Carlo Bozotti è President & CEO STMicroelectronics
Rodolfo De Benedetti è Ad CIR e COFIDE
John Elkann è Presidente Fiat

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