Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2012 alle ore 14:35.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2012 alle ore 14:39.

My24

Due eventi collegati a debiti sovrani, tra di loro strettamente connessi nonostante la loro lontananza non solo geografica, minacciano da vicino l'ormai scadente tenuta della finanza internazionale, con gravissime ripercussioni sull'economia e sulla politica mondiale. Il primo pericolosissimo evento riguarda il debito argentino e la decisione presa il 21 novembre scorso dal giudice distrettuale di New York, Thomas Griesa. Il secondo concerne invece la nuova ristrutturazione del debito greco, in discussione tra l'Unione Europea e l'Fmi, con negoziati finora inconcludenti e che riprenderanno nella giornata di domani.

La questione del debito argentino si trascina da anni, dal default del 2001 fino alla conseguente ristrutturazione del debito, tramite l'emissione di nuovi titoli nel 2005 e nel 2010. I nuovi titoli (Exchange bonds) erano stati emessi con uno sconto del 70% sul valore dei precedenti, e furono accettati dal 92% degli investitori. La decisione del giudice Griesa, che fa seguito a un'altra precedente confermata dalla Corte d'Appello, ha previsto l'applicazione della clausola contrattuale di «eguale trattamento» per coloro (in modo particolare il fondo speculativo Nml Capital Ltd) che non avevano accettato gli Exchange bonds ma, avendo acquistato a poco prezzo i vecchi titoli, ne pretendono oggi il pagamento per una somma totale di 1,3 miliardi di dollari. Il risultato, sancito dall'ordine del giudice, è il blocco dei pagamenti degli interessi degli Exchange bonds che stanno venendo a scadenza, qualora non sia accompagnato dal pagamento di quanto dovuto (per «capitale più interessi») ai titolari dei vecchi titoli.

E questo sarebbe l'«eguale trattamento»? L'ordine del giudice conclude che dopo dieci anni di lite legale «questo è il giusto risultato». Naturalmente l'ordine di non pagare gli interessi degli Exchange bonds senza che vengano contestualmente pagati capitale e interessi dei portatori dei vecchi titoli, colpisce anche le banche incaricate del pagamento, in modo particolare The Bank of New York nelle varie sedi americane di Londra, del Lussemburgo e tutte le altre società finanziarie delegate.
Il principio fondamentale di diritto è così testualmente individuato: «L'interesse pubblico a imporre l'esecuzione dei contratti e a far valere la rule of law è alla base di questo ordine, particolarmente qui dove i creditori della Repubblica (argentina) non hanno alcun ricorso a regimi fallimentari per proteggere i loro interessi e devono affidarsi alle Corti per ottenere l'adempimento delle promesse contrattuali.

Non meno di qualunque altro ente che entra in un accordo negoziale c'è un forte pubblico interesse nel costringere la Repubblica ai suoi obblighi contrattuali».

Shopping24

Dai nostri archivi