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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2012 alle ore 17:35.
L'ultima modifica è del 27 novembre 2012 alle ore 13:35.

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La sostenibilità futura del Servizio sanitario nazionale potrebbe «non essere garantita». Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che oggi è intervenuto in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed.

«Abbiamo la consapevolezza di vivere un momento difficile - ha premesso Monti - la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti. È importante riflettere sulle lezioni impartite dalla crisi. Il campo medico non è un'eccezione, le proiezioni di crescita economica e quelle di invecchiamento della popolazione mostrano che la sostenibilità dei sistemi sanitari, incluso il nostro servizio sanitario nazionale, di cui andiamo fieri potrebbe non essere garantita se non ci saranno nuove modalità di finanziamento e di organizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è chiaramente altissima - ha continuato Monti - l'innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase di industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida considerando il parametro costo-efficacia un parametro non più residuale».

Nel pomeriggio arriva la correzione di rotta: il premier Monti «non ha messo in questione il finanziamento pubblico del sistema sanitario, bensì, riferendosi alla sostenibilità futura, ha posto l'interrogativo sull'opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo». Così Palazzo Chigi in una nota. «Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno. Per il futuro è però necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie».

«Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l'oggi con conforto e il domani con grande speranza - ha aggiunto Monti durante la presentazione del progetto - anche per questo mi dispiace non essere stato lì con voi».

Bersani: con due sanità il sistema sociale esplode
Il sistema sanitario deve essere «universale», Pier Luigi Bersani non intende «mollare» su questo punto. Il segretario del Pd lo ha detto durante la videochat del Corriere della sera, commentando le parole di Mario Monti: «Meno male che si comincia a parlare dei problemi. Io penso che bisogna garantirlo (il Ssn, ndr), ovviamente. Io sono per un sistema universalistico, penso che i tagli lineari non vadano bene. Penso sia un problema sul quale mettere veramente occhio. Se arriviamo ad avere due sanità, quella per chi ha di più e quella per chi ha di meno, il sistema sociale esplode. Se uno deve pagarsi anche la sanità e la scuola non ne esce. Penso di essere un po' più ottimista di quello che ha detto Monti, ma mi piace che dal governo si dica che è un problema. Su quello non mollo, non esiste proprio. Sulla salute non c'è né povero né ricco».

Dura la Cgil: «Il premier Mario Monti non può permettersi certe preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale dopo averlo ridotto all'osso. Se il Governo ha intenzione di privatizzare, come denunciamo da mesi, lo dica. Noi lo combatteremo. Ma non può affamare la bestia per poi svenderla». Lo affermano in una nota congiunta Cecilia Taranto, segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil Medici, commentando le dichiarazioni del premier sulla futura sostenibilità del Ssn.

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