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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2012 alle ore 16:45.

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Scatterà a inizio aprile 2013 la prima discesa del 7% delle tariffe del gas per il mercato tutelato (famiglie e piccole imprese non ancora transitate al mercato libero) innescata dal nuovo sistema di calcolo messo in campo dall'Authority energia. Il sistema si basa sulla progressiva riparametrazione dei criteri di adeguamento trimestrale delle tariffe, che valorizzeranno i contratti "spot" sui mercati all'ingrosso internazionali (ora più convenienti visto il calo dei consumi e le disponibilità di materia prima), ridimensionando invece il peso dei tradizionali contratti a lungo termine take or pay.
La conferma è venuta dal Presidente dell'Authority, Guido Bortoni. Pronto (lo prevede il documento di consultazione sulla riforma) a introdurre anche un sistema assicurativo, a vantaggio dei grandi operatori ma anche degli utenti, per attenuare i riflessi delle fluttuazioni dei costi di approvvigionamento a cui sarà inevitabilmente esposto il nuovo sistema. Ed è in particolare questo secondo aspetto a sollevare qualche perplessità.
A chiedere intanto una centralizzazione "neutrale" dei contratti take or pay sono l'amministratore delegato di Sorgenia, Massimo Orlandi, nella sua veste di presidente dell'associazione "Energia Concorrente" e Agostino Conte, vice presidente del Comitato tecnico energia di Confindustria.
Una «grande occasione che potrebbe portare più liquidità» afferma Conte, che auspica un conferimento obbligatorio dei contratti take or pay al Gme, il gestore dei mercati energetici che già manovra la borsa elettrica e la nascente borsa del gas.
A questo proposito il Gme ha aperto una consultazione – ricorda l'ad Massimo Ricci – «per definire un mercato a termine del gas che permetta la formazione di un segnale di prezzo liquido e trasparente» che possa costituire un riferimento anche per i contratti a lungo termine.

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