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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 09:08.

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Sullo sfondo delle tensioni energetiche con l'Unione europea, Gazprom lancerà oggi, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori per la costruzione del South Stream, il gasdotto che passando sotto il Mar Nero porterà il gas russo direttamente in Europa bypassando l'Ucraina per evitare altre "guerre del gas" con Kiev.

La cerimonia è prevista ad Anapa, sul Mar Nero, alle 16 locali (le 13 in Italia), con la simbolica saldatura di due tubi di acciaio dove sorgerà la futura stazione di compressione del gas: da qui il gasdotto si inabisserà per 925 km sino ad una profondità di 2250 metri, riemergendo in Bulgaria e attraversando i Balcani sino a Tarvisio.

È previsto un intervento di Putin, dell'ad di Gazprom Alexiei Miller e di quello del consorzio South Stream Transport Bv Marcel Kramer, incaricato di realizzare la tratta sottomarina. Saranno presenti anche Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, socio con il 20% del consorzio, Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf (15% ciascuno, mentre il restante 50% è di Gazprom). Le istituzioni italiane saranno rappresentata dall'ambasciatore a Mosca Antonio Zanardi Landi.

I Paesi interessati dal progetto hanno inviato una loro delegazione, in qualche caso con un ministro, come alcuni Paesi Balcanici: in tutto 200 ospiti di alto livello, e 150 giornalisti europei. Il gasdotto ha un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 mld di metri cubi di gas l'anno.

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