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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2012 alle ore 09:44.

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Mario Monti non crede a «complotti» occulti di investitori sui mercati, ma sottolinea che spesso ci sono soggetti che agiscono «senza scrupoli». «Non ci sono complotti di forze occulte» contro l'Ue o i suoi singoli Stati ha affermato intervenendo a Uno mattina su Rai 1 - ma certamente «l'Ue rappresenta un argine» alle tempeste dei mercati finanziari. Poco dopo l'apertura lo spread Btp/Bund balza da 350 a un massimo di seduta di 360 punti.

Il premier: chi avrebbe dovuto fare le riforme non le ha fatte
È inutile che si punti l'indice contro lo spread. Il problema vero è un altro: chi in passato avrebbe dovuto fare le riforme per sostenere la crescita non l'ha fatto. Con il risultato che nell'ultimo anno il governo è stato costretto a mettere in campo misure draconiane, e la ripresa del sistema economico è saltata. È questo il messaggio che si legge tra le righe delle affermazioni del premier Mario Monti.

«Evitare soluzioni magiche in campagna elettorale»
Il Professore non ha fatto nomi e cognomi, ma in molti hanno letto in queste dichiarazioni una critica a quel Pdl che lo ha di fatto sfiduciato, costringendolo ad annunciare le dimissioni. Nella campagna elettorale, ha poi ricordato il presidente del Consiglio, «c'è la tendenza a presentare soluzioni magiche ai cittadini per seguire i loro istinti e non per proporre un programma per il futuro».

Pochi minuti prima l'intervento di Berlusconi contro lo spread
Pochi minuti prima il leader del Pdl Silvio Berlusconi, sempre tramite una trasmissione televisiva («La telefonata» su Canale 5), ha criticato lo spread. Che ci importa, si è chiesto, di questo parametro, «è un imbroglio: cosa ci importa degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi?». Di diverso parere il professore: bisogna «spazzare via alcuni miti tipo che ciò che un paese fa non influisce sul suo spread perchè contano solo gli interventi della Bce. Spero - ha osservato Monti - che anche in questo non si trattino i cittadini in modo più sprovveduto di quello che sono».

Il premier: senza l'Europa saremmo tutti piccoli paesini
Monti ha messo in evidenza il ruolo dell'Europa nel contrastare la crisi e gli attacchi della speculazione: «Se non ci fosse l'Europa queste guerre finanziarie sconvolgerebbero i paesini e mercatini nazionali. Spesso i singoli paesi europei sarebbero soccombenti di fronte ad altre potenze economiche. I singoli governi nazionali senza l'Europa sarebbero sbandati senza il quadro europeo», ha aggiunto Monti.

La crescita? Toccava ai governi precedenti spingerla
Per il Capo del governo «l'alunno Italia é uno dei grandi maestri d'Europa». «Tredici mesi fa - ha ricordato - l'Italia si é trovata in condizioni finanziarie molto molto difficili: oggi se guardiamo ai rapporti della Commissione e delle altre istituzioni possiamo dire di essere stati promossi. Il costo - ha aggiunto il presidente del Consiglio - é stato che non c'é stata crescita, ma chiedo come sarebbe stato possibile salvare l'Italia da un destino greco e farla crescere: questa ricetta si sarebbe dovuta trovare qualche anno prima, quando non c'era da salvarsi».

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