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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2013 alle ore 09:31.

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Su questa base poniamo agli attuali leader politici un primo quesito: ritenete che i mercati liberalizzati possano risolvere da soli la questione meridionale o che siano necessari interventi straordinari in partenariato pubblico-privato (nazionali ed europei) secondo il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale?

La seconda riflessione è di natura ricognitiva sul presente e di urgenza per il futuro. Il rapporto Svimez (che si avvia ai 30 anni essendo uscito per la prima volta nel 1974) ci dà anno dopo anno i principali indicatori sull'economia meridionale per settori e fattori ma anche per le entità demografiche e sociali. La sua completezza (anche per approfondimenti tematici annuali, dal federalismo fiscale alla logistica) è la base per sue nette proposte di politica economica. Il rapporto del 2012 rileva amaramente che da cinque anni il Mezzogiorno arretra con rischio di cancellare interi pezzi dell'industria non compensati dall'innovazione e internazionalizzazione di alcune "isole"produttive. Tra il 2007 e il 2012 il Pil meridionale è calato del 10% ritornando (a prezzi costanti) al 1997 e il Pil pro capite nel 2011 è al 57,7% di quello del centro-nord. La proposta della Svimez è quella del rilancio degli investimenti al Sud con una moderna logica industriale (nel senso sopra descritto) che vada dalla manifattura alle energie rinnovabili, dal turismo alla conservazione e promozione dei beni naturalistici, artistici e culturali «in forte espansione in tutto il modo e in cui l'Italia rimane paradossalmente molto indietro». Per fare tutto ciò noi riteniamo sia cruciale un robusto patto tra le forze produttive (imprenditori e sindacati) sia per correlare meglio retribuzioni e produttività sia per orientare agli investimenti le politiche delle istituzioni locali che troppo spesso hanno sprecato.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 31 dicembre ha amaramente ricordato il disinteresse per il Mezzogiorno così come il 26 settembre ha espresso ad Adriano Giannola, che presiede la Svimez, l'apprezzamento per questa Associazione.
Su questa base poniamo agli attuali leader politici un secondo quesito: partendo dalle analisi e dalle proposte della Svimez sareste disponibili a cercare una convergenza tra voi e con le forze produttive per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno?

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