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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2013 alle ore 23:44.

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«Il governo Monti ha agito con maggiori poteri di quello fascista. Ha usato il decreto legge anche per cose ordinarie». Gioca in casa Silvio Berlusconi, protagonista del secondo appuntamento di "Italia Domanda", l'approfondimento politico del Tg5 sulla campagna elettorale condotto da Alberto Bilà, e costella la trasmissione di alcune uscite ad effetto - come il paragone Governo dei tecnici e Ventennio - senza peraltro abbandonare il canovaccio del programma elettorale del Pdl ripetuto ormai molte volte nella campagna mediatica in corso da giorni.

Evadere «cosa immorale», ma lo Stato «costa troppo»
«Evadere è una cosa immorale», dichiara quando si affronta il tema della pressione fiscale: «Quando uno Stato chiede al cittadino troppi soldi rispetto a quanto guadagna, superando il 33%, pensa dentro di se di essere vittima di un furto o di una rapina. Occorre che lo Stato cerchi di costare meno, riducendo il peso della macchina statale, che costa 1/3 di più rispetto ad altri paesi Ue».

«Mai messo le mani nelle tasche degli italiani»
Molto deja vu, nel corso del programma, come le affermazioni del Cav sul livello di tassazione dei suoi Governi - «Non abbiamo mai messo le mani nelle tasche dei cittadini, noi abbiamo lasciato con la pressione fiscale al 42,6 nel 2011, ora siamo arrivati al 44,7 con il governo Monti», o la sua impressione del pressing politico e dello spread che lo portò a lasciare il passo a Mario Monti. Quella, spiega, «fu una tempesta perfetta, che si sarebbe sgonfiata da sola. Io fui indotto a dimettermi dalla pressione dei partiti di sinistra e dei giornali di sinistra europei».

In Mali non dovremmo intervenire, Sinistra già divisa
Secondo Berlusconi l'Italia non deve impegnarsi militarmente in Mali «anche per un atteggiamento prudente: abbiamo le nostre centrali di estrazione vicine al Mali e potrebbero esserci attentati». Quanto al fronte avverso «Bersani è favorevole» ad un intervento in Mali «mentre Vendola no. Già adesso si appalesano le discordanze e se vincessero le elezioni non potrebbero mai governare».

Siparietto con Fiorello: «È il mio tipo»
Si ride invece quando Fiorello, in collegamento esterno con una uno speciale della sua "Edicola", irrompe nella puntata: «Io un matrimonio gay con lei lo avrei fatto, visti gli alimenti che deve versare», dice riferendosi all'ex moglie del Cav.. «Fiorello è il mio tipo, non sarei contrario», replica pronto l'ex premier, «ma se ci dovessimo separare, con tutto quello che mi hanno portato via, sarebbe lui a dovermi versare gli alimenti».

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