Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2013 alle ore 12:45.

My24

«Possibili criticità» negli approvvigionamenti delle forniture energetiche dell'Italia, se cambia il quadro politico dei Paesi. Livello di attenzione aumentato per i rischi del cybercrime. Intensificazione dei rapporti con il mondo delle imprese per moltiplicare la vigilanza sulla sicurezza aziendale. Sono alcuni degli approfondimenti contenuti nella relazione annuale del Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) approvata oggi. Un documento di cento pagine che analizza l'attività, il riordino e le prospettive dei nostri servizi di informazione e sicurezza, ma traccia anche una serie di scenari sui profili di sicurezza dell'Italia sia nella prospettiva nazionale, sia in quella internazionale. A partire dal quadro economico.

L'accesso alle risorse energetiche è fattore di potenziale instabilità
«L'accesso alle risorse energetiche e il loro sfruttamento ha assunto le proporzioni di un fattore di potenziale instabilità da tenere permanentemente sotto controllo» dice la relazione. Se è vero, infatti, che l'intelligence riscontra "confortanti elementi di stabilità del sistema in relazione alla capacità degli operatori e ai consolidati rapporti internazionali" è altrettanto vero, sottolinea il documento, che ci sono "fattori di vulnerabilità". Eccone alcuni: «Tendenzialmente la metà del traffico del greggio transita nel Golfo Persico attraverso lo stretto di Hormuz»; «oltre la metà delle riserve di gas naturale sono detenute solo da tre paesi (Russia, Iran e Qatar)»; «nel medio termine gli idrocarburi continueranno a rappresentare l'asse portante dell'approvvigionamento energetico». Il Copasir ha ascoltato, tra gli altri, i rappresentanti di Enel, Eni e Terna: «La valutazione degli operatori economici rappresentata al Comitato è che, mentre sul piano dell'efficienza e della qualità il nostro Paese appare competitivo, si presentano invece aspetti problematici proprio con riferimento alla sicurezza degli approvvigionamenti" visto che "l'Italia è infatti il Paese in assoluto più dipendente dal gas».

Incremento dei compiti delle security interne
La relazione testimonia l'attività del Copasir e del sistema di intelligence relativa ai profili di sicurezza delle imprese: «L'incremento dei compiti delle security interne, pur in una situazione di risorse finanziarie limitate» testimonia che «queste strutture sono divenute fondamentali per la stessa competitività delle imprese». Secondo il comitato bicamerale presieduto da Massimo D'Alema «si è venuto a instaurare un nesso tra le funzioni dell'intelligence privata e quelle proprie della sicurezza pubblica di cui occorre valorizzare le potenzialità ed evitare al tempo stesso che si producano confusioni di ruoli e sovrapposizioni di competenze». Il Copasir auspica che «sia costituita presso il Dis (il dipartimento informazioni e sicurezza guidato dall'ambasciatore Giampiero Massolo) una struttura di consultazione permanente con i responsabili delle imprese italiane presenti all'estero e in stretto rapporto con il ministero degli Esteri». Un tema già affrontato dall'attuale sottosegretario all'intelligence, Gianni De Gennaro, ma ormai all'ordine del giorno del prossimo Esecutivo.

Reparti speciali contro il cybercrime
Sulla "minaccia cibernetica" si verifica «una preoccupante crescita del fenomeno». Dopo aver introdotto con la legge n. 133 del 2012 norme ad hoc proprio «per rafforzare le attività informative connesse alla protezione delle infrastrutture materiali e immateriali rispetto alla minaccia cibernetica» la relazione evidenzia che «le più recenti modifiche ai regolamenti di queste agenzie» - l'Aisi, il servizio segreto interno, guidato dal generale Arturo Esposito; l'Aise, quello esterno, diretto dal generale Adriano Santini - con le modifiche ai loro regolamenti organizzativi hanno previsto «specifiche articolazioni organizzative» e «si tratta di un significativo progresso» a cui servirà «dare seguito attraverso le opportune dotazioni tecnologiche e il reclutamento di personale specializzato».

Ritardi nell'intelligence economica
Il Copasir mette in rilievo «un ritardo nel raggiungimento dei risultati che sarebbero necessari» in questo settore perchè «si rischia di procedere sulla base di esigenze contingenti». L'Aise, secondo il comitato parlamentare, deve «precisare le modalità di supporto alle aziende italiane all'estero»; l'Aisi «dovrebbe finalizzare l'attività di ricerca informativa per concorrere soprattutto al contrasto dell'evasione fiscale e del riciclaggio». Infine "il controspionaggio" che dall'Aise è passato all'Aisi «si dovrebbe invece concentrare sulla tutela del patrimonio di conoscenza delle imprese italiane. La dimensione medio-piccola del panorama industriale del nostro Paese rende indispensabile - proprio per queste aziende - il supporto dell'intelligence a protezione talvolta di elevate acquisizioni scientifiche e tecnologiche che anche queste realtà produttive possono detenere».

marco.ludovico@ilsole24ore.com

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi