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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2013 alle ore 20:19.
Difficile ricordare un'Italia così bella, dal primo all'ultimo minuto. Così concentrata, capace di risollevarsi nelle difficoltà e di mantenere la fiducia in se stessa. Pronta a difendere, sempre, soprattutto in un finale nel quale - come faceva notare Jacques Brunel, il ct (francese!) degli azzurri - la Francia era riuscita a imporsi in fase di conquista della palla.
Ma il 23-18 conclusivo è anche il frutto maturo per una squadra che ormai, indipendentemente dall'avversario, sembra in grado di prendersi le proprie responsabilità, di osare quando è il caso, di trasformare i palloni conquistati in azioni di prim'ordine, con errori ridotti rispetto al passato.
Certo, mancano solo sei giorni a una controprova importantissima, sul campo della Scozia, ma intanto godiamocela. Philippe Saint-André, il tecnico transalpino, è stato secondo solo al suo vice Patrick Lagisquet quanto a nervosismo durante la partita. Ma alla fine, serenamente, ha esordito in conferenza stampa facendo i complimenti all'Italia, perché "ha meritato la vittoria e ultimamente è la squadra che ha fatto più progressi".
Ecco che cosa succede quando dalla onorevole sconfitta si passa a una vittoria come questa. Favorita, oltre ai fattori già indicati, da due altri aspetti: il ritmo sostenuto che gli italiani hanno saputo reggere in continuazione e la prestazione monstre del mediano di apertura Luciano Orquera, che sembra un campione fiorito all'età di 31 anni dopo una carriera onesta, ma certo senza gli acuti degli ultimi tempi.
E' stato proprio lui ad accendere la gara dopo soli cinque minuti. McLean sbroglia una situazione non facile in difesa e risale il campo, dopo un raggruppamento la palla arriva al piccolo numero 10, che trova una corsa in diagonale capace di togliere ogni orientamento alla difesa. Il pallone è poi servito a Parisse, che cavalca in meta. Lo stesso Orquera trasforma e l'Italia rimane a lungo in vantaggio. Perché intorno al 10' la Francia segna una bella meta, dopo una mischia vinta e una serie di tentativi fino al cambiamento di fronte e alla marcatura di Picamoles, ma Michalak non la trasforma. E poi c'è ancora la squadra di casa che attacca con ordine e crea le condizioni per un drop vincente di Orquera. E lo stesso Luciano aggiunge altri tre punti con un calcio piazzato frutto di un ulteriore momento di supremazia territoriale.
Il primo quarto di partita si chiude con l'Italia davanti 13-5, ma i secondi 20 minuti sono targati Francia. Al 27' la prova tv non chiarisce il quesito meta-non meta dopo una lunga manovra che sarebbe stata finalizzata da Huget, ma comunque Michalak accorcia con un penalty. E poco dopo la mezz'ora il rugby champagne ritrova momentaneamente i suoi padroni assoluti: nella combinazione Huget-Fritz-Fall, con metà di quest'ultimo, ci sono gambe, audacia e una manualità da maestri. Michalak trasforma e il sorpasso è cosa fatta.
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