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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2013 alle ore 12:13.

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Buongiorno, sono Alessandro Zhou, ho 25 anni: ecco il mio business per fare affari con i cinesi

«Buongiorno sono Alessandro Zhou, sono italo cinese (genitori cinesi, nato in Italia). Abito a MIlano, dove mi sono laureato l'anno scorso in Economia e Commercio all'Università Bocconi. Questa è la mia nuova iniziativa, creata con altri soci italiani e sino-italiani per fare business con gli italiani e i mei concittadini cinesi già residenti in Italia».

Come è nata l'idea
Poche righe di profilo biografico e un'idea imprenditoriale. Ecco la storia di "Vendereaicinesi.it", primo sito dove i cinesi residenti in Italia e gli italiani possono pubblicare annunci economici supportati da un servizio di traduzione professionale. Perché la lingua è il primo ostacolo da superare, la barriera che ancora rende spesso impossibile la comunicazione tra le due parti.

«Ci siamo accorti che mancava uno strumento del genere. In Italia ci sono i giornali cinesi, che hanno una buona tiratura, ma sui quali accedono pochi annunci da parte di italiani», racconta Simone Toppino, che con il fondatore Alessandro Zhou e altri soci italiani e sino-italiani ha messo in piedi l'iniziativa. Il portale è attivo da 15 giorni, «ma ci lavoriamo da 8-9 mesi. Prima avevamo il dominio e un forum, grazie al quale abbiamo raccolto i primi mille annunci, per partire. Ma in questi giorni se ne sono aggiunti tantissimi altri, e viaggiamo al ritmo di 1.500 visite giornaliere, in crescendo».

Gli italiani vogliono vendere la propria attività, il proprio immobile, o cercano lavoro? I cinesi sono alla ricerca di imprese da rilevare, oggetti di lusso da acquistare? Si paga una tariffa per il servizio di traduzione (la pubblicazione sul sito è gratuita) e il gioco è fatto. Nessuna commissione sull'eventuale accordo commerciale o di lavoro che segue.
I cinesi ricercano forme di inserimento economico profittevole, non da lavoro salariato ma da imprenditore, sono pronti a investire nelle attività italiane o ad assumere professionisti nel settore della ristorazione o delle vendite. C'è un'impresa ogni cinque residenti cinesi, secondo l'elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese. Contro una media che – considerando gli altri stranieri presenti nel Paese – è di uno a dodici. Sono quasi 41mila le piccole imprese con titolare cinese attive in Italia nel 2012 (11% delle 370mila straniere).

La mobilità dei cinesi
«I cinesi – spiega Toppino - sono anche pronti a spostarsi parecchio. Se vivono a Milano, ma trovano l'occasione per rilevare un bar a Padova, hanno bisogno di geometri o commercialisti sul posto. Noi favoriamo questo incontro». "Vendereaicinesi" ha un gemello in lingua cinese: Maimaiouzhou.com (MaiMai significa compra-vendi, Ouzhou vuol dire Europa). L'idea è quella di allargarsi pian piano e arrivare ad intercettare anche la domanda dei cinesi che sono in Cina. «È uno sviluppo possibile, che ci auguriamo».

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