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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2013 alle ore 10:41.

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Lo spread? Agli italiani non può fregare di meno. I condoni? Fanno pagare le tasse a chi non le ha pagate. La decisione della Rai di non spostare il Festival di Sanremo? Sbagliata, se la manifestazione «diventa la festa dell'Unità credo che il 50% degli italiani non pagherà il canone». Silvio Berlusconi interviene alla trasmissione Uno Mattina e continua una campagna elettorale dai toni decisi.

«Gli italiani non si preoccupino dello spread»
«Gli italiani - ha azzardato il Cavaliere, come a voler fare un falò di secoli di sapere economico e finanziario - non devono preoccuparsi dello spread perchè è la differenza tra quello che deve pagare la Banca d'Italia su titoli di prima emissione e quello che paga la banca tedesca, e non ce ne può importare di meno».

«Con i condoni gli evasori diventano nuovi contribuenti»
«I condoni - ha poi ricordato Berlusconi - fanno pagare le tasse a chi non le ha pagate, gli evasori diventano nuovi contribuenti, la sinistra fa pagare le tasse a i contribuenti onesti che le hanno sempre pagate. L'azione di Equitalia - ha continuato - è sentita da molti cittadini come violenta e vessatoria. Presenteremo nei prossimi giorni un nuovo modo di operare di Equitalia che andrà in vigore quando vinceremo le elezioni: non ci sarà più da parte di Equitalia la possibilità di pignorare la prima casa».

Sulle dimissioni: la colpa è di Fini e dei suoi
«Mi sono dovuto dimettere non per la crisi ma per il tradimento di Fini e dei suoi - ha detto l'ex premier -. Ho dato per senso di responsabilità la possibilità a un governo tecnico di insediarsi da Palazzo Chigi. Che mi sono dimesso per la crisi lo dicono gli oppositori e i giornali che li sostengono».

«Realizzati tutti i punti dei contratti 2001 e 2008»
«Tutti punti del contratto del 2001 e del 2008 sono stati realizzati - ha sottolineato -. Del contratto del 2001 è rimasta da realizzare solo la riduzione dell'Irpef a due aliquote, il 23% e il 33%. Ma ci sono state difficoltà oggettive come l'attacco alle Torri gemelle e il fallimento di una grande banca americana».

La cazzata
«Una delle mie cazzate più grandi è stata la controfirma alla nomina di Monti a senatore a vita». Così Silvio Berlusconi a «Un giorno da pecora», trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze di Radio 2.

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