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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2013 alle ore 17:17.

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(LaPresse)(LaPresse)

Si allunga sempre più l'ombra delle presunte "coperture" dall'altro sugli abusi sessuali commessi da ecclesiastici. A pochi giorni dall'avvio del Conclave si moltiplicano le polemiche, alimentate da fatti di cronaca. Timothy Dolan, cardinale di New York (e presidente della Conferenza Episcopale Usa) - uno dei nomi che circolano per la successione di Benedetto XVI - é stato ascoltato ieri per tre ore in una deposizione a porte chiuse sui presunti abusi sessuali commessi da sacerdoti nell'arcidiocesi di Milwaukee quando era lui il vescovo, dal 2002 al 2009.

Il porporato è stato interrogato per tre ore a New York dagli avvocati che rappresentano circa 500 persone che hanno denunciato abusii. I legali vogliono sapere in che momento il cardinale Dolan - che un portavoce ha ribadito essersi reso pienamente disponibile con i magistrati - nella sua veste di arcivescovo di Milwaukee, venne a sapere delle accuse rivolte contro alcuni preti e con quale rapidità rese pubbliche le accuse.

«Il cardinale Dolan ha avuto la tanto attesa opportunità di parlare della decisione assunta nove anni fa a Milwaukee di rendere pubblici i nomi dei preti che avevano abusato di bambini e di come ha risposto alla tragedia dei passati abusi su minori da parte del clero nel periodo in cui ha avuto il privilegio di servire in veste di arcivescovo di Milwaukee», ha affermato il portavoce del porporato.

Sale la tensione anche in Irlanda. Le vittime degli abusi compiuti da preti cattolici in Irlanda - una delle Chiesa più colpite dal fenomeno e dove Benedetto XVI è stato più duro - chiedono che il primate della chiesa cattolica, il cardinale Sean Brady, non vada a Roma per l'elezione del nuovo Papa, rivela il Times di Londra, che cita le testimonianze di alcune di loro: «Non dovrebbe osare presentarsi - ha detto Christine Buckley, che guida lo Aislinn Centre, centro anti-abusi di Dublino - penso che sia sconvolgente il fatto che per lui sia normale andare là (a Roma). Si tratta di una persona - ha aggiunto - che ha forzato i bambini a mantenere il silenzio e permesso a un pedofilo di restare in una comunità conoscendo quanto era accaduto». Il cardinale Brady, 73 anni, ha resistito ai numerosi inviti a dimettersi che gli sono arrivati da quando è emerso che non avrebbe rivelato gli abusi compiuti dal prete Brendan Smyth.

E prosegue anche il caso americano dell'ex arcivescovo di Los Angeles, cardinale Roger Mahony (77 anni, elettore) che domani andrà a testimoniare in tribunale. «I processi non si fanno in piazza» ha commentato il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro. Mahony è oggetto di una petizione affinchè non partecipi all'elezione del successore di Benedetto XVI, ma anche nel Sacro Colelgio che chi avanza dubbi sul'opportunità di un suo arrivo a Roma.

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