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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 10:56.

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Le tre fasi delle serate: cena, bunga bunga e ancora sesso nel lettone
Erano tre le fasi che scandivano le serate ad Arcore secondo la ricostruzione del pm: «la cena, che talora vedeva già contatti di natura sessuale tra Berlusconi, Fede che era presente e intermediario, e le ragazze; il bunga bunga, che non é un'invenzione ma é stato così definito dalle ragazze, dove i momenti di natura sessuale diventavano più espliciti con spogliarelli e atti di natura erotica; la terza fase in cui alcune ospiti s'intrattenevano nella villa di Berlusconi, ottenendo un quid pluris economico,(
denaro, benefit o prospettive di inserimento professionale) tanto da scatenare una competizione tra loro».

La testimonianza della pm dei minori Fiorillo
La pm Fiorillo ha confermato che la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 diede disposizione affinché la minorenne Ruby fosse collocata in comunità e non affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti. E anche dopo la quarta telefonata in arrivo dalla questura di Milano per dire che la giovane era in realtà la nipote del premier Hosni Mubarak «non ho mai cambiato le mie disposizioni. E' molto raro che una minore venga affidata a persona che non sia una parente, a me non è mai capitato», ha aggiunto la dottoressa.

La ricostruzione
«Io facevo fatica a farmi ascoltare, dalla questura la dottoressa Iafrate era un fiume in piena, parlava, un monologo, sembrava avere un suo obiettivo nella procedura». Con queste parole Anna Maria Fiorillo ha ricostruito le quattro telefonate intercorse con la polizia la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010: «In base alle informazioni che mi riferì l'agente di polizia Cafaro, sospettai che la ragazza facesse la prostituta. Per me doveva andare in comunità oppure essere affidata ma a certe condizioni: e cioè l'intervento del consoltato egiziano, una nota per confermare che la ragazza fosse effettivamente la nipote di Mubarak». Fiorillo ha anche spiegato di non aver mai saputo da chi arrivò la prima notizia relativa alla presunta parentela con l'allora leader egiziano. «Quando dalla questura me lo dissero io replicai: Ma non mi avevate detto che era marocchina? Tutt'alpiù è figlia del re del Marocco».

Maroni non disse il vero
«Quando l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni andò in Parlamento a dire che la polizia aveva affidato a Nicole Minetti la minorenne Ruby secondo le mie disposizioni riferì cose non vere». Lo ha detto in aula Annamaria Fiorillo parlando del procedimento aperto nei suoi confronti davanti al Csm. «È stato un attacco ala mia onorabilità - ha spiegato il pm - perchè in una situazione simile nessun magistrato avrebbe preso una decisione diversa dalla mia», cioè la comunità.

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