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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2013 alle ore 17:26.
L'ultima modifica è del 09 marzo 2013 alle ore 20:21.

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«Assolutamente sì»: il sindaco di Firenze Matteo Renzi è stato risoluto quando Fabio Fazio, sabato, nel corso della registrazione di «Che tempo che fa», gli ha chiesto se saranno necessarie le primarie del centrosinistra anche nel caso di voto anticipato. Matteo Renzi, in generale scettico sulla riuscita del tentativo del Pd per un governo di minoranza, è poi stato particolarmente sferzante sul tema: «Sarebbe un errore cercare il consenso con l'inciucione».

Renzi ha anche richiamato l'importanza della questione dei finanziamenti pubblici ai partiti.Il giorno dopo, il responsabile economico del Pd Stefano Fassina ha attaccato: Renzi cavalca l'antipolitica. Fassina ha accusato il rottamatore di «scarso rispetto per la comunità di cui fa parte» e di preferire «la cura individuale» al dibattito democratico.

La critica alla direzione del Pd
«Io sono abbastanza allergico alle formazioni politiche tradizionali», ha continuato Renzi, intervistato ieri da Fabio Fazio. «Bisognerebbe, per esempio, che si ascoltassero i parlamentari neo eletti, e invece si riunisce lo stesso organismo di quattro anni fa».

L'incontro con Mario Monti
Poi il sindaco di Firenze risponde anche sul suo recente colloquio con il presidente del consiglio uscente Mario Monti. «Io ho fatto notare - dice Renzi - da sindaco, al presidente, a cui va la gratitudine per la restituzione di credibilità all'Italia, alcuni temi pazzeschi. Noi abbiamo 20 mila cantieri fermi, pur avendo i comuni fatto la gara d'appalto». Secondo il sindaco di Firenze, «per una volta che non sono andato ad Arcore, mi fanno la polemica perché sono andato a Palazzo Chigi». Rispondendo a una domanda sull'eventualità di una futura coalizione politica con il premier uscente Mario Monti, Renzi ha aggiunto: «Non è che Monti abbia vinto le elezioni».

La replica del Pd
Oggi è arrivata la replica del Pd. «Chi ha seguito i lavori della Direzione nazionale del Pd sa bene che il tema del finanziamento ai partiti è ben compreso negli otto punti approvati all'unanimità». Così il Partito democratico risponde, indirettamente, in una nota alla sfida lanciata ieri da Matteo Renzi chiedendo di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti. «Siamo intenzionati e pronti a rivedere - ribadisce il Pd - il finanziamento ai partiti, dentro a norme che riguardino anche essenziali garanzie di trasparenza e di democrazia nella loro vita interna. In una democrazia costituzionale una formazione politica che si presenta alle elezioni per governare dovrà pur dare qualche garanzia democratica. O forse è questo un tema meno rilevante rispetto a quello dei finanziamenti?». Critico anche Stefano Fassina:

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