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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 12:44.

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Alla vigilia dell'ingresso nella cappella Sistina il Conclave appare ancora molto aperto. Oggi si tiene nell'Aula Nuova del Sinodo l'ultima congregazione generale, ma i big hanno già parlato, e ieri sono usciti allo scoperto nelle omelie domenicali pronunciate nella chiese "titolari". I nomi più forti si confermano Angelo Scola e Odilo Pedro Sherer, cui si aggiungono Marc Ouellet, Sean O'Malley e Malcom Ranjith, più sullo sfondo.

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Gli schieramenti accreditati sono funzionali ai nomi: Scola avrebbe l'appoggio dei non-curiali (americani compresi), mentre Sherer raccoglie quelli dei curiali, con i "grandi elettori" Tarcisio Bertone e Angelo Sodano alleati per l'occasione, con la blindatura per un segretario di Stato. Ma si tratta di congetture che non tengono conto dell'umore della "base" dei cardinali, che nelle ultime ore stanno apprezzando, come evidenzia Vatican Insider, gli interventi del giovane (55 anni) cardinale filippino Luis Tagle – inizialmente molto gettonato, poi andato in ombra – e del meno giovane (76 anni) Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, gesuita, e già candidato forte nel conclave del 2005 per il fronte progressista.

Oggi in Congregazione e soprattutto negli incontri del pomeriggio si continuerà a parlare del profilo del Successore, soprattutto in vista dell'eventuale "agenda" che potrebbe portare avanti, dall'evangelizzazione alla riforma della Curia.

Un'indicazione forte inoltre arriverà domani mattina, quando per la prima volta dopo la rinuncia papale parlerà il Decano, Sodano, nell'omelia della Messa "pro eligendo Pontifice". Poi, nel pomeriggio, la prima votazione, che darà quasi certamente fumata nera, ma evidenzierà le forze in campo.

Infatti c'è chi il primo voto lo paragona alle "primarie".

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