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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2013 alle ore 17:30.
L'ultima modifica è del 21 marzo 2013 alle ore 09:41.

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Il presidente di Confindustria, Giorgio SquinziIl presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi

«Le decisioni assunte oggi dal Consiglio dei Ministri vanno nella direzione giusta, volte a ridare un po' di fiducia». Ma, ha ricordato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a margine di un'iniziativa a Mendicino (Cosenza), rappresentano «un primo passo e vanno finalizzate in tempi rapidi. È da un po' di tempo - ha concluso Squinzi - che stiamo vivendo col morale sotto i tacchi». Nel consiglio dei ministri di oggi il Governo ha deciso di sbloccare 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e altri 20 nel 2014 per pagare i debiti della pubblica amministrazione verso le aziende.

Squinzi: 40 mld se finalizzati in tempi rapidi buon segnale
«Finalizzando in tempi rapidi, 40 miliardi è già un primo passo, un buon segnale», ha aggiunto. squinzi ha ricordato che «c'è una stima di Bankitalia che dice che il debito della pubblica amministrazione verso le imprese è di 71 miliardi. In effetti credo che siano abbastanza di più. Un segnale di questo tipo sarebbe positivo. Noi nel nostro Progetto per l'Italia che può crescere, che deve crescere, abbiamo chiesto il pagamento di 2/3 ovvero 48 miliardi ma se i 40 miliardi saranno pagati rapidamente è un segnale positivo».

«Ci aspettiamo che sia possibile fare un governo che si concentri sui problemi dell'economia reale. Tutti gli altri dibattiti non sono prioritari», aveva chiarito in mattinata Squinzi a Radio anch'io, su Rai Radio 1. Per Confindustria il provvedimento prioritario è il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Per Squinzi sarebbe necessario pagarne almeno due terzi (48 miliardi su 71, secondo le ultime stime di Bankitalia).

Uno Stato che non paga «è uno Stato incivile»
«Il pagamento dovrebbe essere immediato – ha sottolineato Squinzi nell'intervista alla radio - sarebbe un segnale fortissimo per le imprese che sono alla disperazione». Per Squinzi, «Uno Stato che non paga i propri fornitori non è civile», per questo Confindustria «ha chiesto con molta forza che il primo passo immediato sia procedere al pagamento dei debiti pregressi, che sarebbe il volano per far ripartire l'economia del paese». Il pagamento dei debiti della Pa, secondo via dell'Astronomia, porta in secondo piano «tutti gli altri dibattiti sulle modifiche istituzionali», che «in questo momento non sono una priorità. L'economia reale ci sta ponendo dei vincoli drammatici. L'occupazione sta calando e abbiamo bisogno di incidere sui suoi nodi».

Il pressing sul Governo perchè vari un decreto ad hoc
Il pressing di Confindustria e del presidente Squinzi seguono alle ultime aperture della Ue per un possibile alleggerimento dei vincoli di bilancio proprio sul fronte dei debiti della Pa, che potrebbero indurre il governo a varare un provvedimento "immediato" che permetta il saldo parziale di quanto dovuto alle imprese. Il governo, in regime di ordinaria amministrazione, deve valutare in particolare l'opportunità' di un intervento per cui, come ha spiegato il ministro dell'economia Vittorio Grilli, in una intervista al "Sole 24Ore", è tecnicamente pronto. I dubbi riguardano soprattutto l'impegno delle risorse a copertura, in una fase in cui l'azione di Palazzo Chigi è limitata agli affari correnti.

Tajani (Commissione Ue): «Bruxelles disponibile a collaborare»
In trasmissione è poi intervenuto il vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, che ha assicurato la buona volontà di Bruxelles «a collaborare con il Governo italiano» per risolvere il problema del pagamento dei debiti commerciali pregressi della pubblica amministrazione. Tajani in particolare ha sottolineato come sia necessario «un piano per il pagamento dei debiti entro 24 mesi». «Siamo pronti a collaborare - ha concluso Tajani - le condizioni per fare il piano ci sono, noi abbiamo dato il via libera dicendo che l'una tantum non viola il Patto di stabilità».

Papa Francesco? «Mi piace moltissimo»
Nel suo intervento in radio, Squinzi ha poi detto la sua sul nuovo Pontefice insediatosi martedì scorso sul soglio di Pietro: «Papa Francesco mi piace moltissimo» e nella crisi «saprà indicare la via giusta a tutti». «Mi sono "gasato" - ha aggiunto - perché hanno eletto un signore che si chiama Giorgio come me e che é un chimico come lo sono io», ma al di là delle battute per il leader degli industriali, il Pontefice «darà messaggi molto forti. La crisi in Argentina di 13 anni fa é stato un fatto sconvolgente. Il Papa conosce i problemi che sorgono in queste situazioni di turbolenza economica e quindi saprà indicare la via giusta per tutti».

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