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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 17:34.

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Un reddito medio che sfiora i 20mila euro (19.655 euro). Ma la metà dei contribuenti italiani dichiara al Fisco un reddito inferiore ai 15.723 euro e il 90% ha un reddito complessivo inferiore ai 35.601 euro. È quanto emerge dai dati delle dichiarazioni Irpef presentate nel 2012 sui redditi 2011 pubblicati oggi dal Dipartimento delle Finanze. In 483mila(pari al 2,3% di chi dichiara redditi da fabbricati) hanno scelto la cedolare secca per i redditi degli affitti. Mentre sono 100mila i soggetti che hanno dichiarato immobili situati all'estero per un valore di circa 21 miliardi di euro. La crisi, inoltre, ha fatto crollare il sostegno alle Onlus e la richiesta di collaboratori domestici: le deduzioni per i contributi pagati alle colf calano del -4,4%, scendono del 3,5% le detrazioni per erogazioni a favore di istituzioni religiose e quasi del 7% gli sconti per erogazioni liberali in favore delle delle Onlus (-6,9%).

I paperoni d'Italia
La nuova analisi dei dati dell'Irpef conferma che i paperoni d'Italia che si dichiarano al Fisco sono solo decine di migliaia a fronte dei 41,3 milioni di contribuenti che presentano regolarmente la dichiarazione dei redditi. Il primo anno di applicazione del contributo di solidarietà fa emergere chiaramente che i soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300.000 euro cui è stato applicata la maggiorazione del 3% sono circa 28.000, dichiarano il 4,8% dell'imposta totale e hanno pagato complessivamente al Fisco sotto la voce "solidarietà" 260 milioni di euro (poco più di 9mila euro in media, deducibili dal reddito complessivo Irpef).

Calano i contribuenti Irpef, cresce il 730
Anche se in misura contenuta nel 2012 sono diminuite dello 0,5% le dichiarazioni Irpef presentate al Fisco per l'anno d'imposta 2011. Complessivamente sono stati 41,3 milioni i cittadini che hanno presentato un modello di dichiarazione ai fini Irpef e secondo le analisi del dipartimento delle Finanze la contrazione dei contribuenti ha interessato prevalentemente i pensionati (-1,12% rispetto al 2010) con fasce di reddito più basse. La voglia di semplificazioni dei contribuenti, inoltre, emerge anche dalla loro scelta nel modello da utilizzare per dichiarare i redditi o in via diretta, utilizzando i modelli Unico e 730, o come soggetti sottoposti a trattenute del sostituto d'imposta con il modello 770 (datore di lavoro o ente previdenziale). Il modello 730, più semplice da compilare e che garantisce un rimborso immediato dei crediti, è utilizzato dal 44,5% del totale contribuenti. Complessivamente sono stati presentati oltre 18,3 milioni di 730 con un incremento rispetto allo scorso anno dell'1,54%. Continua a diminuire l'utilizzo di Unico: all'amministrazione finanziaria ne sono arrivati poco più di 10,5 milioni così come il numero dei recuperi dei percipienti da modello 770 (12,3 milioni quelli inviati al Fisco).

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