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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 17:34.

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Redditi detassati
A usufruire dell'agevolazione sono stati circa 5 milioni di dipendenti, con un importo imponibile medio di 1.940 euro. Da qui emerge che il reddito medio da lavoro dipendente aumenta del 2,3% e raggiunge il valore di 20.485 euro. La tassazione sostitutiva è stata utilizzata in Lombardia (22% del totale), Veneto (13,8%) ed Emilia Romagna (12,1%). Comunque sia per l'anno 2011 la quota di retribuzione sottratta all'ordinaria applicazione dell'Irpef è stata di oltre 9,8 miliardi di euro con un decremento del 6,4% rispetto al 2010. La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che questa tassazione ha interessato i soggetti con classi comprese tra 15.000 e 26.000 euro (56% del totale).

Le due "italie" dell'Irpef
La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.210 euro), seguita dal Lazio (22.160 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con
14.210 euro. L'analisi del Dipartimento fa emergere che nelle regioni settentrionali nel 2011 si è registrata una crescita del reddito complessivo medio in linea con quello
nazionale, mentre nel Sud e Isole è risultata inferiore. Resta comunque notevole la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali: nord-ovest 22.313 euro (+2,18% rispetto al 2010); centro 20.682 (+1,96% rispetto al 2010); sud 15.701 (+1,54% rispetto al 2010); isole 15.933 (+0,98% rispetto al 2010); nazionale 19.655 euro (+2,1% rispetto al 2010).

La cedolare secca
La cedolare secca sui redditi degli affitti piace a 483.000 contribuenti (pari al 2,3% di quanti hanno dichiarato redditi da fabbricati). Il tuto per un imponibile di 4,2 miliardi di euro (pari all'11% dell'imponibile totale da fabbricati). L'imposta dichiarata è stata di 875 milioni di euro, di cui l'88% derivante da aliquota al 21% (19% è quella su affitti a canone concordato). L'85% dei soggetti che optato per la cedolare secca ha redditi da lavoro dipendente (42%) e redditi da pensione (43%). La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che la cedolare secca al 21% è utilizzata prevalentemente dai soggetti con reddito complessivo compreso tra 20.000 e 50.000 euro (50% dei
soggetti). Non proprio trascurabile è il ricorso all'Irpef agevolata da parte dei contribuenti con reddito complessivo fino a 15.000 euro (7% dei soggetti). La distribuzione regionale evidenzia che la cedolare secca al 21% è più gettonata in Lombardia (23% dei soggetti) mentre quella al 19% è stata utilizzata principalmente in Emilia Romagna (24% dei soggetti).

Ivie e Ivafe
Sono stati circa 100mila contribuenti a dichiarare immobili situati all'estero (Ivie), per un valore di circa 21 miliardi di euro. Il Salva Italia ha introdotto a decorrere dal periodo d'imposta 2011 un'imposta sulle attività finanziarie detenute all'estero (Ivafe). Essa ha una natura patrimoniale ed è dovuta in proporzione ai giorni di detenzione ed alla quota di possesso, nella misura dell'1 per mille per il biennio 2011-2012 e dell'1,5 per mille per gli anni successivi. La mini-patrimoniale sulle attività all'estero ha colpito 71.000 per un ammontare di 18,5 miliardi di euro.

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