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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2013 alle ore 15:30.

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SIDNEY - Aumentano gli studenti italiani in Australia: secondo i dati dell'Australian Education International (AEI) Student Data il numero delle richieste di visti studenteschi da parte di cittadini italiani che già si trovavano nel Paese dei canguri è aumentato del 42,8% in appena 12 mesi, dal dicembre 2011 al dicembre 2012. Un aumento maggiore è stato registrato per i visti rilasciati a studenti italiani per un corso intensivo di inglese, detto "Elicos": nello stesso periodo di tempo, i nostri connazionali che hanno ottenuto un visto studentesco temporaneo (il "570") sono aumentanti del 15,4% (dato relativo alle richieste provenienti da persone situate al di fuori dell'Australia) e del 51,3% (dato relativo alle richieste di coloro che si trovavano già nel continente). I dati rilasciati dal Department of Immigration and Citizenship non includono i giovani italiani che arrivano in Australia con un Working Holiday Visa, cioè il visto che permette di studiare per un massimo di tre mesi.

Studiare in Australia
Con una popolazione di circa 23 milioni di persone in una superficie di oltre 7 milioni di km quadrati, l'Australia ha bisogno di persone con un'educazione di alto livello per ricoprire posizione lavorative che richiedono competenze specifiche destinate a mantenere elevato il tenore di vita nel paese. Per questo motivo l'obiettivo del Governo è quello di avere il 40% degli abitanti di età compresa fra i 25 e i 34 anni con una certificazione universitaria entro il 2025. E nonostante ci siano ancora passi da compiere per raggiungere la cifra desiderata, nel 2011 in Australia è stato registrato un aumento di 50mila unità (10%) nel numero di nuovi iscritti a corsi universitari rispetto ai dati del 2009. Quello relativo al numero degli studenti di origine aborigena nel periodo 2006-2012 è del 40%.

Il calo degli studenti cinesi e indiani
Sebbene i dati generici siano positivi e siano stati accompagnati dall'introduzione di nuovi corsi accademici per soddisfare le richieste del mercato, negli ultimi quattro anni è stato registrato un calo di iscrizioni di studenti internazionali, provenienti soprattutto da India e Cina. La contrazione è dovuta ai cambiamenti e alle restrizioni nel rilascio dei visti student e dei visti post-student e alla concorrenza di altre università, soprattutto americane. Le prospettive lavorative post-laurea restano comunque alte: circa l'83% di coloro che possedevano un visto studente riescono ad ottenere un visto di lavoro temporaneo al termine degli studi.

I migliori poli universitari
L'Australia vanta sei università fra le top 100 a livello mondiale per insegnamento, ricerca e riconoscimento internazionale: è quanto emerso dai dati di Times Higher Education University Ranking riferiti al 2012-2013. Prima fra tutte l'Università di Melbourne, classificatasi ventottesima; quindi l'Australian National University, trentasettesima; l'University of Sydney, sessantaduesima, seguita dalla sessantacinquesima University of Queensland. In coda, rispettivamente ottantacinquesima e novantanovesima, l'University of New South Wales e la Monash University, che ha anche una sede in Italia, a Prato. Le università che sono rientrate nella top 100 sono anche fra quelle che attirano il maggior numero di studenti. Esistono anche campus che hanno una buona reputazione locale, come la Macquarie University, situata a pochi chilometri dalla Sydney, l'University of Technology di Sydney; The University of Western Australia e The University of Adelaide.

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