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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 05 aprile 2013 alle ore 11:14.

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Il percorso del decreto debiti Pa: dallo slittamento del Cdm all'ipotesi di una diversa ripartizione dei 40 mldIl percorso del decreto debiti Pa: dallo slittamento del Cdm all'ipotesi di una diversa ripartizione dei 40 mld

Gli atti di cessione dei crediti esenti da imposte e tasse
Sempre in base alla bozza, gli atti di cessione dei crediti certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti delle pubbliche amministrazioni al 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture e appalti sono esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo.

No allo stop agli investimenti dei Comuni
Ieri, nel corso di un incontro tra Vittorio Grilli e Corrado Passera, si è deciso di far saltare dal nuovo testo lo stop agli investimenti dei Comuni, uno dei nodi considerati più critici dalle imprese. La soluzione alternativa potrebbe essere quella di sanzioni ex post per i responsabili dei servizi finanziari che hanno chiesto una liquidità superiore a quanto effettivamente necessario per il saldo degli arretrati.

No all'anticipo delle addizionali Irpef: in cerca delle coperture
In queste ore il decreto è dunque oggetto delle ultime modifiche. Il semaforo verde al provvedimento sarebbe dovuto scattare mercoledì, quando il sì dell'esecutivo al testo risulta all'ordine del giorno del Cdm, ma il consiglio dei ministri viene rinviato per approfondimenti («anche a seguito delle articolate risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato», recita la nota di Palazzo Chigi). Le imprese chiedono di snellire il processo attuativo del provvedimento, tagliando i decreti attuativi. Sono ore frenetiche: mentre Mario Monti rassicura il commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn sul fatto che l'Italia rispetterà il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil, sulla base di un modello di concertazione preventiva, rientra l'ipotesi di riconoscere alle Regioni la possibilità di anticipare già nel 2013 l'aumento delle addizionali Irpef (la facoltà di procedere all'aumento era stata richiesta da alcune Regioni più in difficoltà con i conti). Il decreto, rassicura il ministro Grilli, «non contiene aumenti di imposte». Lasciando Palazzo Chigi, il presidente dell'Anci sottolinea: «Il governo ci ha garantito che metterà a disposizione subito per Comuni e Province risorse per 7 miliardi». Cambiamenti interessano anche la durata dell'intervento: all'inzio quinquennale, viene ridotta a tre anni.

Ulteriori modifiche allo studio: Fondo unico per il rimborso, la Pa certifica
La limatura del testo è alla battute finali. Oltre al venir meno del blocco degli investimenti da parte dei Comuni, il decreto che entrerà al consiglio dei ministri potrebbe prevedere la creazione di un Fondo unico per il rimborso dei debiti (rispetto ai tre previsti allo stato attuale), con la certificazione che diventa a carico degli enti territoriali e della Pa centrale.

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