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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2013 alle ore 21:00.
L'ultima modifica è del 09 aprile 2013 alle ore 14:07.

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Lombardi (M5s): subito commissioni o rinviare seduta Aula
Nel primo pomeriggio, in apertura della seduta dell'Aula della Camera, Roberta Lombardi, capogruppo del M5S, prende la parola per leggere gli articoli del regolamento e le norme sulle commissioni dove «l'unico requisito richiesto è la proporzione tra i gruppi parlamentari», non essendoci alcun riferimento a maggioranza e minoranza. Da qui la richiesta di Lombardi di «ripristinare» la regolarità e l'auspicio che «il Parlamento acquisti piena funzione legislativa attraverso la costituzione delle commissioni permanenti».

In mancanza della costituzione delle commissioni, insiste Lombardi, «invitiamo la presidenza a sospendere la seduta e a convocare la giunta per il regolamento». Ma l'aula della Camera respinge, per 300 voti di differenza, la richiesta di Lombardi di rinviare ad altra data la discussione del primo punto all'ordine del giorno, e cioé l'ampliamento dei poteri della commissione speciale. Al momento della votazione alcuni deputati incontrano difficoltà a utilizzare il sistema elettronico.

Via libera della Commissione speciale a parere su decreto 8 per mille
Poi la Commissione speciale della Camera approva, con la sola astensione di Fdi, il parere al decreto con il Regolamento per l'utilizzazione delle risorse della quota dell'8 per mille Irpef devolute allo Stato. La Camera dà semaforo verde (voto contrario del M5s e di Fratelli d'Italia) all'ampliamento dei poteri per la commissione speciale di Montecitorio che ora potrà esaminare il decreto che sblocca i pagamenti della pubblica amministrazione.

I grillini denunciano i "pianisti" nelle votazioni
Durante la seduta M5S denuncia la presenza di "pianisti" in aula. «È una truffa», attacca il deputato Andrea Colletti. «Se è avvenuto - replica il vicepresidente Maurizio Lupi - è vergognoso».

M5s: chi ha doppi incarichi rinunci
Il Movimento 5 Stelle solleva anche la questione dei "doppi incarichi" e dell'incompatibilità di quanti, eletti deputati, non hanno comunicato la scelta tra la carica di onorevole e quella di consigliere regionale o presidente di Regione. La grillinà Maria Marzana chiede alla presidente della Camera Laura Boldrini di sollecitare i deputati che hanno doppi incarichi a compiere la propria scelta in modo da evitare l'alterazione del corpo elettorale in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica. Per Marzana la «doppia retribuzione: é eticamente inaccettabile». La deputata ricorda che, al momento, «l'incompatibilità riguarda oltre 50 deputati. Vero é - osserva anche - che non sono ancora scaduti i termini per operare l'opzione».

Grillo: l'Italia non è più una Repubblica parlamentare
Grillo parla dunque di golpe, che - spiega nel blog - «è iniziato da anni. Un golpe alla luce del sole per delegittimare e svuotare il parlamento. L'Italia non è più una repubblica parlamentare, come previsto dalla costituzione, ma una repubblica partitica. I partiti hanno sostituito la democrazia. La volontà popolare è diventata una barzelletta».
«La delegittimazione del parlamento - spiega ancora Grillo- è avvenuta in due mosse. Il governo, che dovrebbe governare, ha di fatto sostituito l'attività parlamentare e legifera attraverso i decreti legge, provvedimenti provvisori avente forza di legge, che dovrebbero essere adottati solo in casi straordinari di necessità e urgenza dal governo, ai sensi dell'art. 77 della costituzione. La seconda mossa è stata la nomina diretta dei parlamentari da parte dei segretari di partito grazie al "porcellum". I partiti hanno occupato il parlamento con delle sagome di cartone e spossessato della sua funzione legislativa. Se questo non è un golpe cosa lo è?».

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