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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 13:32.

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Prosegue il tira e molla sull'ipotesi di candidatura di Pier Luigi Bersani all'appuntamento con l'elezione del presidente della Repubblica. Oggi è stata la volta della Lega e del suo segretario Roberto Maroni, che il leader del Pd ha incontrato alla Camera solo per parlare del prossimo voto dei "grandi elettori".«Bene, bene, é stato un buon incontro», il commento di Bersani, che rispecchia il bilancio dei leghisti affidato a Massimo Bitonci, presidente dei senatori : «Rispetto alla formazione del nuovo esecutivo noi siamo con il Pdl mentre sull'elezione del Capo dello Stato la Lega Nord é in autonomia e non abbiamo preclusioni». Ci sarebbe stata un'apettura della Lega all'ipotesi che Pier Luigi Bersani possa salire al Quirinale come successore di Giorgio Napolitano: non si sarebbe trattato di una proposta esplicita, ma nel delineare l'identikit del candidato non si é escluso che la figura del leader democratico possa essere adeguata.

Letta: Bersani non è candidato
"Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, non è candidato al Quirinale, come si sostiene in alcune indiscrezioni di stampa in queste ore". Lo ha affermato il vicesegretario del partito Enrico Letta, aggiungendo che Bersani "sta lavorando perché il confronto con le diverse forze parlamentari produca una candidatura largamente condivisa per la
presidenza della Repubblica, così come recita la Costituzione". Piena condivisione del metodo, che prevede l'indicazione di un nome per il Quirinale in grado di raccogliere consensi nel più vasto raggio dell'arco parlamentare. Il primo step delle consultazioni avviate da Bersani, segna un bilancio tutto in positivo. Bersani e Maroni hanno condiviso anche l'esigenza di tenere, la prossima settimana, un secondo colloquio, ma questa volta sui nomi. Nel faccia a faccia sarebbe circolata anche una battuta sulle ipotesi di stampa che prevedono la possibilità che per il Quirinale venga indicato proprio il segretario del Pd. «Gli unici colli a cui penso sono quelli piacentini», avrebbe detto Bersani scherzando.

Bitonci (LN): «Nessun nome sul tavolo, parlato solo dei criteri»
Quello con Bersani, ha sottolineato Bitonci, «È stato un incontro di cortesia. Non abbiamo fatto nomi per il Quirinale, abbiamo parlato solo di criteri. La discussione si è spostata subito sul governo, che per noi va fatto subito, data la crisi del paese». «Sui nomi per il Quirinale non abbiamo preclusioni - ha aggiunto Bitonci -. È importante che sia una figura di garanzia e non di parte». Per Bitonci «il segretario Maroni ha ribadito che serve un governo che operi subito, data la situazione del paese. Il presidente della Repubblica è importante, ma il governo lo è di più. Noi siamo pronti a fare subito un governo di coalizione. Da vedere se sarà a guida Bersani».

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