Elezione del Presidente della Repubblica

Il senso di un sacrificio

Grazie, Presidente. In un'Italia senza lavoro, alle prese con una questione industriale diventata sociale, divisa (pericolosamente) nelle piazze, sfilacciata in modo preoccupante nel suo tessuto civile, impaurita dalla doppia tenaglia di una crescente disuguaglianza e di opposti populismi che indeboliscono le fibre (sane) della democrazia, ci è voluto l'ultimo soccorso di un "giovanotto" di 87 anni che risponde al nome di Giorgio Napolitano per ...

Il Pd paga il prezzo della sconfitta al voto

Quello che sta avvenendo nel Pd in queste ore è l'effetto ritardato della sconfitta elettorale. Se Pier Luigi Bersani avesse vinto le elezioni tutto quello che si è visto dal 26 febbraio a oggi non sarebbe accaduto.I problemi di fondo che affliggono il Pd sarebbero rimasti ma la loro soluzione sarebbe stata rimandata. Quindi la vera domanda da porsi è perché questo Pd e questa sinistra non siano riusciti nemmeno questa volta a convincere la ...

Il Segretario e il candidato: destini incrociati

Nel momento in cui ha fatto finalmente un nome concreto per il Quirinale, il Pd si è spaccato. Ha scelto il personaggio meno suscettibile di ricevere veti, il più tranquillo per un certo aspetto: l'anziano e rispettato Franco Marini, un ex sindacalista che con il suo passato può ben rappresentare, sotto il profilo simbolico, l'esigenza di mettere al centro l'economia e i problemi del lavoro. Ma è servito a poco. Oggi sarà comunque un'elezione ad ...

Tra Bersani e Berlusconi un filo sottile

I fatti per adesso sono che Bersani ha ripreso una parvenza d'iniziativa lungo la rotta del Quirinale e dell'Esecutivo

L'ora più drammatica di un Pd al bivio

Nell'Italia remota del 1955, certo diversa da quella di oggi, la contesa sul Quirinale produsse una profonda lacerazione all'interno della Democrazia Cristiana, partito allora egemone. I candidati erano due, entrambi autorevoli esponenti di quella formazione. Cesare Merzagora riteneva necessario garantire la continuità dell'esperienza centrista, che peraltro dava segni di lento declino. Giovanni Gronchi guardava invece al "nuovo", si direbbe ...

Il lascito di Napolitano è un metodo: per il Quirinale e il governo di domani

Abbiamo vissuto nelle ultime ore l'ultimo passaggio del settennato di Giorgio Napolitano, una presidenza che ha accompagnato l'Italia in uno dei periodi più tormentati della storia recente. E la conclusione è anche un lascito politico che il capo dello Stato consegna al suo successore: non solo, come è ovvio, il compito costituzionale di formare quel governo che fin qui si è rivelato impossibile. Ma anche un «metodo», chiamiamolo così, che può ...

Ciampi: presidente condiviso

Nella foto il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi (Imagoeconomica)

Il metodo è fondamentale. E sarebbe veramente un bel segnale se si riuscisse a nominare il prossimo presidente della Repubblica con il metodo delle «larghe intese», esteso dunque a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. «Non è un caso che i padri costituenti abbiano previsto per il presidente della Repubblica il mandato di sette anni e che alle prime tre votazioni sia richiesta la maggioranza di due terzi». Carlo Azeglio Ciampi ...

Un presidente equilibrato

Nella foto il palazzo del Quirinale (Imagoeconomica)

L'idea di un presidente della Repubblica eletto con larghi consensi è un primo spiraglio utile emerso dall'incontro Bersani-Berlusconi in questa tormentata fase politica.Sarebbe ancora più utile se il consenso riguardasse anche il profilo della persona - uomo o donna - che dovrà presiedere la nostra Repubblica nel prossimo settennato: un periodo che sarà comunque difficile, anche se si superasse l'attuale impasse politica (ed economica).Abbiamo ...