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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2013 alle ore 10:51.
12,30 - Le banche possono fare di più. Di nuovo Cucchiani: «le banche, pur in presenza di vincoli esterni pesanti e spesso ragionevoli, possono fare di più e meglio. A volte, è vero, manca il credito anche a imprese meritevoli: noi dobbiamo cambiare approccio, guardando a tutta la filiera e non solo alla singola impresa».
12,20 - Più bond, meno credito. Cucchiani: «Le imprese sono troppo dipendenti dal credito bancario, devono finanziarsi più con i corporate bond e meno con i soliti finanziamenti».
12,25 - Tassazione e redistribuzione. Spostare tassazione su rendite e sull'evasione bisogna andare a un salto di qualità. Ma abbiamo bisogno urgente, aggiunge Camusso, delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Il paese aumenta la competitivita se riprende l'innovazione e qualifica i servizi pubblici.
12,15 - Chiudiamo prima la stagione delle divisioni. Chiudiamo la stagione delle divisioni e rimettiamo mano alla questione della rappresentanza, dice Camusso. Poi bisogna passare alle priorità, i due nodi, lavoro e fisco, che richiamano il tema della redistribuzione. Il carico fiscale a carico di lavoratori e pensionati aumenterà con le prossime scadenze. L'irap pagata sui lavoratori è una ingiustizia.
12,10 - La Cgil e il Patto dei produttori. «L'avvitamento dell'economia è tale che è in corso una valanga, il processo non è governato». Lo sottolinea Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. «Il paese si sta impoverendo, la strada del fare i compiti a casa in Europa ci ha portato a questo punto. La Cgil è affascinata dal tema del patto dei produttori, ma non facciamoci illusioni. Parliamo di cose concrete. Valutare a che punto siamo e le ferite che il sistema industriale ha».
12.00 - Gli esempi da seguire. Enrico Cucchiani (ceo Intesa): «Dobbiamo crescere ma stiamo attenti, perché così come la meta, è importante la strada che scegliamo».
11.50 - Il nodo del credito. Stefano Micossi (Assonime): «Il sistema bancario sta soffrendo non per operazioni spericolate, ma perché l'economia va male. E il problema non riguarda le grandi banche, ma chi viene subito dopo. Abbiamo bisogno di ampio credito a basso costo».
11.50 - Una scossa al Paese. «Il sistema che sta intorno alle fabbriche è a soqquadro», dice Bonanni. «Le tasse sul lavoro vanno dimezzate, e va data rilevanza penale alla evasione. Cosi si aumenta il gettito. Spero su questo ci si metta d'accordo e confido che daremo una scossa al Paese».
11,40 - Il paese sta soffrendo. «La rappresentanza politica è in difficoltà», dice Raffaele Bonanni. «Spero non entri in crisi la rappresentanza sociale. Da anni sosteniamo che il peso della tassazione sul lavoro è eccessivo. Serve un'Italia nuova. Le parti sociali devono stare in campo a sostegno della parte migliore del Paese».
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