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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2013 alle ore 10:51.

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Nella foto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al convegno "Un'Italia industriale in un'Europa più forte" all' Oval Lingotto di Torino (Imagoeconomica)Nella foto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al convegno "Un'Italia industriale in un'Europa più forte" all' Oval Lingotto di Torino (Imagoeconomica)

Con la relazione del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi si sono conclusi i lavori della seconda giornata di convegno della Piccola Industria di Confindustria. Al centro, la tavola rotonda sui temi dell'economia reale e del lavoro.
Ad aprire i lavori il presidente della Piccola industria di Torino Bruno Di Stasio e il responsabile degli industriali del Piemonte Gianfranco Carbonato. In programma l'intervento di Alberto Quadrio Curzio e la tavola rotonda "Ripartire dall'economia reale e dal lavoro". Poi gli interventi per la crescita, con i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, della Cisl, Raffaele Bonanni, Enrico Cucchiani, ceo Intesa Sanpaolo, Stefano Dolcetta, vice presidente Relazioni industriali Confindustria, Vasco Errani, a capo della Conferenza Stato Regioni e Stefano Micossi, direttore Assonime.

Ecco la cronaca web della seconda e conclusiva giornata dei lavori.

13,05 - La conclusione. «Se chiudono le imprese, muore il nostro Paese», chiude Giorgio Squinzi tra gli applausi.

13.01 - Esaurita la pazienza - Squinzi: «Vogliamo dare un messaggio pacato e responsabile, ma chiaro: qui a Torino, oggi, vogliamo dire che non solo è scaduto il tempo, ma anche la nostra pazienza».

13,00 - La priorità è la crescita - Squinzi: «Interventi congiunturali con fondi europei non spesi, una nuova Sabatini, credito d'imposta per ricerca e nuova occupazione. Stiamo lavorando per mettere in circolo linfa vitale. Credito, investimenti occupazione il nostro credo. La crescita fondata sull'industria è la priorità.

12,57 - L'applauso a Napolitano. La platea applaude a Giorgio Napolitano, che Squinzi definisce «esempio di servizio allo Stato anche in questa fase delicata».

12,55 - Cinquanta giorni di inerzia totale. Ancora Squinzi: «Speravamo di trovarci qui a discutere del programma dei primi 100 grioni del nuovo governo, e invce siamo reduci da 50 giorni di inerzia totale».

12,53 - In alto il progetto Confindustria per l'Italia. Dalla platea del convegno di Piccola Industria in molti sventolano il programma di Confindustria consegnato alle forze politiche durante il discorso del presidente Squinzi.

12.50 - Il documento di Confindustria. Squinzi: «Non ci siamo limitati alle solite lamentele, abbiamo offerto una proposta articolata alle forze politiche: abbiamo ricevuto molti complimenti, ma era una magia da canmpagna elettorale». Squinzi agita il documento di Confindustria: «Questo è il nostro progetto, e noi lo difenderemo».

12,44 - Chiudere o indebitarsi? Prende la parola Giorgio Squinzi, per le conclusioni. «Chiudere o indebitarsi? Per molti imprenditori oggi l'alternativa è questa, ma io non voglio arrendermi a vivere in un paese così. Serve un patto tra produttori per rilanciare il Paese».

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