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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 11:09.

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Sale la temperatura sul destino dell'Imu. «Non sosterremmo un governo che non attua queste misure nè lo sosterremmo dall'esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo» è l'avvertimento di Silvio Berlusconi. «Sull'Imu non si tratta», attacca il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta. Ma il Cavaliere resta fiducioso, rassicurato in parte dalle successive parole del premier: «Vale quello che ho detto in Aula qui al Senato, ho usato parole molto chiare». Lapidario anche il vicepremier Angelino Alfano: «Non c'è mai stato alcun dubbio da chiarire. C'è un fatto oggettivo: a giugno i cittadini non pagheranno». E su Twitter scrive: «L'Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né più avanti. È un fatto oggettivo su cui non abbiamo alcun dubbio».

Il chiarimento del ministro Franceschini al Senato
La precisazione di Dario Franceschini sul rinvio (e dunque non cancellazione) dell'imposta municipale ha così creato il primo caso per l'esecutivo Letta. «L'Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno» precisava stamattina al Senato il ministro per i Rapporti con il Parlamento annunciando un provvedimento ad hoc già per la prossima settimana. Sul punto c'è già stata una riunione del Governo con il presidente del Consiglio e il responsabile dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in cui ha trovato posto il problema di cassa, par a circa 2 miliardi di euro, che verrà a crearsi per i Comuni con il differimento della rata di giugno.

L'altolà dal Popolo delle libertà
Franceschini non ha fatto in tempo a precisare il senso delle intenzioni del Governo che il Pdl è corso a chiedere l'interpretazione autentica dell'annuncio di Letta ieri alla Camera. «Chiarisca le intenzioni del Governo in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia», dichiara il senatore Altero Matteoli. Sorpresa Daniela Santanché che parla di un chiaro errore. «Non mi risulta che sia così, il premier non si è espresso in questi termini. Letta ha preso un impegno e non ha parlato di proroga ma di una moratoria». Analogamente fa l'ex sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo. «Lo stop di Letta al pagamento dell'Imu sulla prima casa è stato lapidario. Avendolo annunciato in una sede così importante come il Parlamento, ha preso un impegno da cui non può tornare indietro». Che però i termini della questione siano quelli spiegati da Franceschini si ha conferma nelle parole del ministro degli Affari regionali Graziano Delrio. «L'Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l'impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti».

Lo scenario di mediazione possibile
Sul futuro dell'Imu, dunque, il Governo dovrà da subito affrontare sia un problema politico sia un problema economico per rispettare il programma presentato alle Camere. Per quello politico, infatti, l'Esecutivo e il Parlamento, come ha dichiarato ieri Letta alla Camera, dovranno lavorare per rivedere la tassazione sulla prima casa. E lo stop ai pagamenti di giugno garantirà il tempo necessario per ridurre le distanze tra chi, come il centro-destra, vuole cancellare l'imposta municipale sull'abitazione principale e prevedere la restituzione di quanto pagato nel 2012 (operazione da 8 miliardi di euro) e chi, come il Pd, la vuole mantenere rendendola più progressiva agendo sulle detrazioni per l'abitazione principale e i carichi di famiglia (intervento stimato fino a 2,5 miliardi). Una possibile strada che il Governo potrebbe percorrere per arrivare a una mediazione tra le due posizioni potrebbe essere quella di una "moratoria" per tutto il 2013. Come spiega Pier Paolo Baretta, vice presidente dal Commissione speciale alla Camera e relatore al Def, il mancato pagamento per il 2013 potrebbe equivalere alla restituzione dell'Imu 2012 sull'abitazione principale.

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