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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 30 aprile 2013 alle ore 09:22.

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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta (Afp)Il presidente del Consiglio, Enrico Letta (Afp)

Il Governo Letta supera il "test Parlamento" e ottiene l'investitura. Ieri il via libera della Camera, oggi arriva quello del Senato, che vota sì alla mozione di fiducia sul nuovo esecutivo. Con un consenso ampio: su 310 votanti i voti favorevoli sono 233, 59 i no, 18 gli astenuti. Il secondo giro di boa da parte del nuovo esecutivo arriva però al termine di una mattinata dai toni concitati, con esponenti del Pd e del Pdl che prima, durante e dopo il voto danno vita a un vero e proprio braccio di ferro sull'Imu per la prima casa. A partire dal ministro Franceschini, che annuncia: l'imposta non sarà tolta, a giugno solo proroga. Subito insorge il Pdl, che con l'ex ministro Matteoli avverte: non possiamo condividere, chiarisca prima del voto di fiducia. Interviene Silvio Berlusconi: senza una modifica all'imposta - avverte - non ci sarà alcun sostegno al governo. Gli replica, qualche minuto dopo, Enrico Letta: sull'imposta, afferma, «vale quello che ho detto in aula». «Non c'è mai stato nulla da chiarire. C'è un fatto oggettivo: a giugno i cittadini non la pagheranno», rilancia il vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Affatto», risponde a chi chiede se teme un rialzo dell'imposta alla scadenza di dicembre.

Nel discorso di replica, prima della votazione finale, il presidente del Consiglio lancia alcuni messaggi ai dissidenti del Pd, la componente del partito contraria a un esecutivo di larghe intese con il Pdl. «La squadra dei ministri - sottolinea - è una parte del programma». «Dobbiamo cambiare ed essere concreti», dal momento che «non ci sono alternative» ma una «situazione di emergenza».

Dopo oltre 60 giorni di stallo politico, dunque, arriva l'esecutivo Letta, un governo «di servizio», per usare l'espressione utilizzata nei giorni scorsi dallo stesso premier. Tra i punti del programma, indicato dal premier, il congelamento dell'Imu, con la rata del 17 giugno che non andrà pagata, lo stop all'aumento dell'Iva da luglio; 18 mesi per le riforme istituzionali, il no al finanziamento pubblico dei partiti e la riduzione delle tasse sul lavoro. Rimane però il nodo delle coperture: servono 15 miliardi. Ecco la cronaca della giornata.

Ore 14,12. Governo, ok fiducia dal Senato
Il governo di Enrico Letta incassa la fiducia anche al Senato con 233 sì, 59 no e 18 astenuti.

Ore 14,08. Matteoli: Franceschini mi ha detto che l'Imu non si paga più
«L'Imu sulla prima casa non si paga più», riferisce il senatore del Pdl, Altero Matteoli, che aggiunge: «altrimenti non avrei votato la fiducia». «Franceschini - racconta - é venuto da me a dire che i giornalisti avevano interpretato male. Mi ha cercato subito. Non avrei altrimenti votato perché questo é uno dei punti fondamentali».

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