Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 07:06.

My24

Europa e Italia, occupazione e giovani. Queste sono stati, anche per le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio Enrico Letta, i punti centrali del nostro primo maggio nel quale i sindacati (Cgil, Cisl,Uil) e i lavoratori hanno riaffermato, in un clima di composta ma grave sofferenza, le urgenze del lavoro. In tal modo ai riferimenti valoriali si sono associati progetti ed impegni per il presente e il futuro.

Questo è il senso dei primi quattro articoli della Costituzione che configurano il lavoro come espressione della dignità della persona per cui «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» (art.4)
È un impegno sia per l'Italia sia per l'Europa che vivono una crisi sociale ed economica alla quale, per ora, le Istituzioni non pongono rimedio con le loro (mancate o sbagliate) politiche che avranno effetti aggravati sui giovani.
L'Europa. La situazione occupazionale è molto grave con 25 milioni di disoccupati, pari al 12% della forza lavoro, e con oltre il 22% di disoccupati tra il i 15 e 24 anni pari a più di 5 milioni. Ecco perché nel suo primo viaggio tra Berlino, Parigi e Bruxelles, il Presidente Letta ha fatto bene ad insistere sulla necessità che l'Europa riprenda a crescere e a creare occupazione se vuole evitare un irreversibile declino.

Ed ha fatto bene a proporre che il Vertice Europeo di giugno si concentri sulla lotta alla disoccupazione giovanile in tal modo implicitamente ricordando che questa è più importante dei decimali di finanza pubblica. Deve essere altrettanto chiaro però che la crescita europea per il XXI° secolo non potrà e non dovrà essere più quella del XX° secolo perché la qualità delle produzioni e del lavoro dovranno aumentare, perché le infrastrutture dovranno essere ecosostenibili, perché l'innovazione dovrà essere continua.
I progetti della Commissione europea in tal senso sono molto buoni ma difficilmente realizzabili se non si allentano i vincoli di finanza pubblica e se invece si taglia (come sta accadendo) il Quadro finanziario poliennale 2014-2020.
L'Italia. La disoccupazione è quasi al 12% con una crescita di 5 punti dal 2008. Se per valutare il grado di inutilizzo della forza lavoro si considerano anche gli scoraggiati e i cassintegrati, si superano ampiamente i 5 milioni di persone. Nè possiamo dimenticare che i nostri tassi di occupazione e di attività sono circa 10 punti più bassi delle media europea.

Shopping24

Dai nostri archivi