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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2013 alle ore 21:10.
L'ultima modifica è del 05 maggio 2013 alle ore 15:45.

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Schifani: la proposta non rientra nel programma
Il Pdl ha duramente criticato le dichiarazioni del ministro sulla necessità di adottare nuove regole sull'immigrazione. «Quello che ha detto il ministro Kyenge - spiega Schifani - non rientra nel programma. Credo che sia necessario che in queste ore di avvio delicato» del lavoro dell'esecutivo «il premier spieghi ai propri ministri che una maggiore sobrietà su temi non discussi tra la maggioranza sarebbe auspicabile» altrimenti gli stessi ministri «potrebbero creare nocumento al governo stesso».

Il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto fa riferimento, pur non nominandolo, a Stefano Fassina, il neo viceministro all'Economia che nei giorni scorsi ha chiuso all'ipotesi di Silvio Berlusconi presidente della Convenzione delle riforme. L'appello alla sobrietà lanciato da Enrico Letta. osserva, «deve valere per tutti, non solo per i sottosegretari, ma a maggior ragione per i ministri e i viceministri. Le missioni fondamentali di questo governo sono due: e riguardano la crescita e le riforme istituzionali con legge elettorale incorporata». «Proprio per assicurare al governo una vita sicura lungo i 18 mesi ipotizzati dal presidente Letta - conclude Cicchitto - è indispensabile un coordinamento sistematico fra il Presidente del Consiglio, il ministro dei Rapporti con Il parlamento e i capigruppo della maggioranza».

«Le opinioni politiche di Cecile Kyenge su cittadinanza e reato di immigrazione clandestina - afferma in una nota Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl - sono perfettamente legittime se espresse a titolo personale, ma fuori luogo se pronunciate nelle vesti di ministro della Repubblica in un governo di coalizione che vive anche grazie al sostegno del Pdl, e ai suoi voti sui singoli provvedimenti». Chiude anche il vicepresidente di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri: «La cittadinanza automatica per il solo fatto di nascere in Italia non è praticabile - ha detto -. L'azione del governo deve piuttosto essere volta a far rispettare le leggi vigenti. Una task force che veda interessata anche il ministro Kyenge per verificare la reale condizione dei tanti immigrati presenti in Italia sarebbe un primo passo».

Maroni: ius soli follia buonista
Il segretario della La Lega Roberto Maroni ricorda su twitter che il Carroccioo è da sempre contrario allo ius soli, «perdurante follia buonista della sinistra riproposta ora dalla neo ministra all'integrazione». «La ministra dell'integrazione pensa che andrebbe abolito il reato di immigrazione clandestina. Io invece penso che andrebbe subito abolito proprio il Ministero dell'integrazione», scrive su twitter l'esponente della Lega Nord Matteo Salvini.

Boldrini: anacronistico no a cittadinanza a figli di immigrati
Secondo la presidente della Camera Laura Boldrini «è anacronistico che i ragazzi figli di immigrati, nati in Italia, non possono ottenere la cittadinanza nel nostro Paese». La presidente della Camera ha ricordato che il capo dello Stato «ha più volte sollecitato la politica per cambiare la legge sulla cittadinanza. Visto il successo che il ritorno al Quirinale di Napolitano ha ottenuto in Parlamento salvo qualche rara eccezione, penso che il Parlamento stesso possa darsi da fare ed ascoltare le parole di Napolitano».

Brunetta sul caso Biancofiore: perché nulla è accaduto a Fassina?
Non ci sono solo le dichiarazioni del ministro Kyenge sugli immigrati nel mirino del Pdl. Il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta parla di «due pesi e due misure», da parte del presidente del Consiglio: dopo l'attribuzione di nuove deleghe a Michaela Biancofiore, si chiede: «perchè Letta non ha fatto la stessa richiesta di sobrietà e non ha preso gli stessi provvedimenti nei confronti del viceministro dell'Economia Fassina che ha messo il veto su Berlusconi alla presidenza della Convenzione per le riforme? Perché Letta non interviene su questo argomento?».

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