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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 18:01.

Il protagonista che non t'aspetti. Non è una giornata che dimenticherà facilmente Luca Paolini: dopo il debutto al Giro d'Italia a 36 anni, alla terza tappa taglia per primo il traguardo e conquista la maglia rosa. Con dedica speciale al papà, che proprio oggi ha subito un intervento chirurgico. Splendido l'allungo del ciclista milanese, scattato nella discesa finale, ma in generale la frazione che da Sorrento ha condotto il plotone a Marina di Ascea dopo 222 chilometri ha già smosso le acque, con i big già tutti in bella mostra.
Paolini ha messo in riga, nell'ordine, Evans, Hesjedal (tra i più attivi nella salita di Sella di Catona), Santambrogio e Samuel Sanchez, arrivati nel gruppetto a 16", mentre Wiggins (ottavo) è secondo in classifica generale con 17" di ritardo dal corridore del Team Katusha. È durato 24 ore il sogno di Salvatore Puccio: il siciliano, che a sorpresa ieri aveva indossato la maglia di leader al termine della cronosquadre, è arrivato con 7' di ritardo.
«Sono incredulo - ha ammesso Paolini poco dopo il traguardo -. È iniziato con l'emozione questo Giro e sta continuando alla grande: ho affrontato questa tappa come una classica, sapevo che potevo sognare la maglia rosa dopo una bella cronosquadre, non so cosa dire». Quindi la dedica al papà, quasi tra le lacrime: «Proprio oggi ha avuto un intervento. Gli ho detto che gli avrei dedicato la maglia e gli ho fatto un regalo bellissimo». Felice ed emozionato come un bambino, Paolini: scattato alla perfezione nei chilometri finali, sfuggendo alla guardia di un Hejsedal tiratissimo e determinato. È stata una tappa emozionante, quella partita da Sorrento, con un gruppetto di 7 uomini scattato dopo un chilometro e mezzo.
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