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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2013 alle ore 20:00.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2013 alle ore 11:35.

La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l'ex senatore Sergio De Gregorio e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola. La richiesta arriva il giorno dopo la condanna, da parte della Corte d'appello di Milano, del Cavaliere per frode fiscale. «Non saremo noi a mettere in crisi questo governo - chiarisce il leader del Pdl in un'intervista a Tgcom 24 -. Queste sentenze arrivano in un momento cruciale, mentre cerchiamo di tirare fuori l'Italia dalle difficoltà con una collaborazione non facile con il Pd». I pm, rincara poi Berlusconi, sono accecati da un odio pregiudiziale, mi vorrebbero interdetto e politicamente morto. Secondo il Cav. le sentenze rappresentano un attacco a un clima di pacificazione e al governo Letta. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi si augura che la sentenza Mediaset non abbia ripercussioni sulla tenuta dell'esecutivo, dato che «rimettere in discussione l'assetto che è stato trovato sarebbe estremamente pericoloso per l'economia reale».
Che il clima sia teso lo dimostra però la presa di posizione dell'Anm: per l'associazione nazionale magistrati costituiscono una «pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia» le reazioni politiche che ci sono state rispetto a singole decisioni giurisdizionali. È implicito il riferimento ai commenti del Pdl rispetto alle decisioni che hanno riguardato Silvio Berlusconi. «L'Anm non può pretendere che ci siano magistrati che intervengono pesantemente sul terreno politico e pretendere che non ci siano risposte sullo stesso piano», replica Fabrizio Cicchitto in una nota.
Grillo torna a chiedere l'ineleggibilità del Cavaliere
Insomma la tensione sul nodo giustizia è alta: Beppe Grillo torna a chiedere l'ineleggibilità del Cavaliere: «Berlusconi é il garante dell'osceno connubio tra illegalità e democrazia. Un parassita che se estratto dallo stomaco della nazione, come Alien, la farebbe morire. In un qualsiasi Paese democratico Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica, da noi è l'ago della bilancia del Governo», scrive sul blog. Grillo ribadisce che il M5S chiederà l'ineleggibilità di Berlusconi.
«Il MoVimento 5 Stelle - continua Grillo - chiederà la sua ineleggibilità in Parlamento per l'applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti e per la condanna di ieri in merito all'interdizione a pubblici uffici. Vedremo chi la voterà - conclude l'ex comico - Mi mangio un cappello se sarà votata dal pdmenoelle». Replica l'esponente del Pdl Sandro Bondi: Grillo semina odio, non va preso sottogamba. Sulla stessa linea Renato Brunetta: Grillo megalomane, si ritiene l'alter ego del Colle.
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