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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2013 alle ore 10:20.

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E' morto a Sumirago Ottavio Missoni, per tutti Tai, fondatore con la moglie Rosita del marchio celebre per la maglieria a zig-zag multicolor. Alto, snello, cardigan della maison, propensione spiccata per l'accento del Nord-Est, ironico quanto basta, Tai era un vero e proprio patriarca di una famiglia ampia e allargata, che dall'inizio dell'anno sta convivendo con il dolore per la tragica scomparsa dell'aereo sul quale, di ritorno da una vacanza a Los Roques, volava il figlio maggiore Vittorio, 59 anni, con la compagna e una coppia di amici.

Missoni nasce nel febbraio 1921 a Ragusa di Dalmazia e da ragazzo partecipa alle Olimpiadi del '48, piazzandosi sesto nella finale dei 400 ostacoli. Proprio ai Giochi olimpici di Londra scoppia la scintilla con Rosita, classe 1931, famiglia di artigiani tessili di Golasecca, sul Ticino, che dopo la crisi del '29 si erano specializzati nella produzione di pigiami e vestaglie ricamati, con copriletti coordinati.

Si sposano - il paggetto di lei è il fratello Albertino Jelmini, ora a capo della T&J Vestor, che produce la collezione MissoniHome – e lanciano un'attività, rigorosamente artigianale, nella maglieria: il laboratorio è nel seminterrato della loro abitazione di Gallarate, dove vengono creati, oltre agli zig-zag, il "fiammato" bianco&nero e arcobaleno, le greche, le reti, gli scozzesi, i motivi di ispirazione africana.
Alla fine degli anni '50 arrivano i primi ordini: prima dalla sarta Biki, che veste le signore della Milano dei commendatori, e poi da La Rinascente. Nel '66, la prima sfilata in collaborazione con lo stilista Emanuel Kahn e l'anno successivo il debutto a Palazzo Pitti, allora sede delle passerelle italiane, con un'anticipazione del nude look.
Nel 1972 il New York Times decreta che i Missoni "fanno la migliore maglieria del mondo".

L'attività si trasferisce a Sumirago, il quartier generale della famiglia, e cresce nei decenni, mantenendo però sempre un taglio tipicamente artigianale, che fa centro soprattutto in Giappone, dove per vent'anni il marchio viene distribuito dal colosso Seibu. Ottavio e Rosita Missoni, in una videointervista rilasciata a Moda24 nel settembre 2011, sostengono infatti come sia stata per loro una naturale evoluzione della specializzazione di famiglia: «Il primo golfino fiammato che io e Tai abbiamo realizzato nel 1969 – ha detto Rosita - era ispirato a un tessuto da materasso degli archivi della mia famiglia».

Progressivamente si inseriscono in azienda i figli: Vittorio, appunto, che si è sempre occupato della direzione commerciale e marketing, con il focus sullo sviluppo dei mercati esteri; Angela, la più grande dei tre (classe 1958), direttore creativo delle collezioni donna e uomo, e Luca (1956), responsabile tecnico e progetti speciali.
«Noi - ha detto Missoni nella videointervista – siamo usciti sul mercato con qualcosa di diverso che all'epoca non c'era: eravamo fuori dalle regole e il successo è stato un passaparola. Dopo 59 anni siamo ancora qui». Buon riposo, Tai.


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