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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2013 alle ore 12:07.

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No ai «cristiani da salotto», «educati», ma senza «fervore apostolico». A dirlo è stato Papa Francesco nel corso della messa a Santa Marta, invitando a chiedere allo Spirito Santo «che ci dia la grazia di dare fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali».

Serve una riforma finanziaria
«Sarebbe auspicabile realizzare una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti», ha poi detto Papa Francesco ricevendo, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, gli ambasciatori di Kyrgyzstan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo, Botswana in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Questa riforma, ha spiegato Papa Francesco, «tuttavia richiederebbe un coraggioso cambiamento di atteggiamento dei dirigenti politici. Li esorto ad affrontare questa sfida, con determinazione e lungimiranza, tenendo conto naturalmente della peculiarità dei loro contesti». Nella crisi finanziaria mondiale ha giocato un ruolo «la volontà di potenza e di possesso» che «è diventata senza limiti». «Dietro a questo atteggiamento - ha denunciato il Papa - si nasconde il rifiuto dell'etica, il rifiuto di Dio. Proprio come la solidarietà l'etica dà fastidio».

Il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale
Oggi c'é «uno squilibrio negli investimenti finanziari», per cui a fronte di «grandi riunioni internazionali, si muore di fame». Nell'attuale crisi economica, ha detto il Pontefice, «il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale», mentre «quello della maggioranza si indebolisce». «Questo squilibrio - ha denunciato Papa Francesco - deriva da ideologie che promuovono l'autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune». In un discorso rivolto ad alcuni ambasciatori che hanno presentato le Lettere credenziali, Bergoglio sottolinea che «oggi l'essere umano é considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare: una deriva che si riscontra a livello individuale e sociale e che viene favorita».

Il denaro deve servire, non governare
«Il denaro deve servire e non governare», ha detto Papa Francesco. «Il Papa ama tutti, ricchi e poveri - ha aggiunto Francesco - ma il Papa ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo. Il Papa esorta alla solidarietà disinteressata e a un ritorno dell'etica in favore dell'uomo nella realtà finanziaria ed economica». Sul suo account «@Pontifex», Papa Francesco ha lanciato un nuovo tweet: «Non possiamo essere cristiani 'part time'. Cerchiamo di vivere la nostra fede in ogni momento, ogni giorno».

È in pericolo l'uomo. Una Chiesa senza carità non esiste
«Oggi é in pericolo l'uomo, é in pericolo la persona umana, é in pericolo la carne di Cristo», ha detto Papa Francesco, in una conversazione a braccio con il vertice della Caritas Internationalis, guidato dal cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. Secondo il Papa, «la carità - riferisce l'Osservatore Romano dal suo account Twitter - é la carezza della Chiesa». Una Chiesa «senza la carità non esiste», ha detto Papa Francesco accogliendo questa mattina in udienza il Comitato esecutivo di Caritas Internationalis.

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