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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2013 alle ore 08:18.

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(Corbis)(Corbis)

Non attendere agosto. Il Governo è intenzionato a stringere i tempi sulla riforma dell'Imu e di tutta l'imposizione sugli immobili in chiave "service tax". Con una ricalibratura della tassazione in favore di un ampio numero di abitazioni principali, anche attraverso un possibile collegamento ai fini dell'esenzione al livello reddituale del nucleo familiare magari con un ricorso all'Isee, e a discapito dei grandi patrimoni. Che verrebbero colpiti con un aumento graduale dell'imposta dalla terza casa in poi e sui beni di pregio. L'idea è di varare un decreto a luglio con l'obiettivo di ottenere il via libera del Parlamento prima della pausa estiva. E anche il ministero dell'Economia sarebbe sostanzialmente d'accordo.

In ogni caso la riforma dovrà vedere la luce abbondantemente in anticipo rispetto al termine del 31 agosto fissato dalla clausola di salvaguardia alla quale è vincolata la sospensione del pagamento della rata di giugno dell'Imu. Che scatta con il decreto approvato venerdì dal Consiglio dei ministri anche per rifinanziare di 1 miliardo la Cig in deroga e prorogare a fine anno i precari della Pa. Un decreto, quest'ultimo, che dovrebbe essere trasmesso domani (oggi, ndr) da Palazzo Chigi al Quirinale per la firma del capo dello Stato. Già da martedì il Dl Imu-Cig sarà dunque all'esame delle Camere. E il Governo dovrà decidere in tempi rapidi se provare a pilotare il provvedimento in Parlamento, cercando di metterlo al riparo da non impossibili assalti alla diligenza, oppure se trasferirlo con un emendamento nel decreto sui debiti Pa, all'esame del Senato, per garantirgli un'approvazione lampo. Questa opzione resta sul tappeto e continua ad essere valutata con molta attenzione.

Tornando alla tabella di marcia abbozzata dall'esecutivo per giungere rapidamente alla riforma, il varo a luglio del piano sulla "service tax" dovrebbe essere accompagnato da un altro pacchetto di interventi per rilanciare il settore dell'edilizia. Che potrebbe essere preceduto dalla proroga del bonus del 55% per le riqualificazioni energetiche e che potrebbe essere accompagnato da un programma straordinario di edilizia scolastica destinato a decollare in estate.Quanto alla riforma dell'Imu, il pilastro portante dovrebbe essere rappresentato dall'introduzione del prelievo unico municipale: la cosiddetta "service tax" (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), che dovrebbe tenere conto dell'imposta sulla casa, di quella sui rifiuti (con il superamento della Tares) e degli oneri dovuti ai Comuni per i servizi indivisibili (dall'illuminazione ai marciapiedi). La "service tax" potrebbe anche assorbire le imposte sugli affitti, cedolare secca compresa, e sulle compravendite. La riforma dovrà inoltre rendere pienamente operativa la deducibilità dall'Ires e dall'Irpef dell'Imu (o della nuova imposta sugli immobili) pagata sui beni utilizzati nell'esercizio delle attività produttive.

Sull'Imu torna a salire la tensione nella maggioranza. Il Pdl insiste nel rivendicare il merito del rinvio del pagamento di giugno e nell'assicurare la cancellazione dell'imposta. Per il neosegretario del Pd, Guglielmo Epifani, il Pdl «non può dire che ha vinto: Berlusconi aveva chiesto che venisse restituita l'Imu del 2012 e non è così, aveva chiesto la cancellazione e c'è invece una sospensione e una riforma». Immediata la controreplica del Pdl: «Non sappiamo in quale pianeta sia vissuto in questi mesi Epifani», dice Fabrizio Cicchitto. Sul tema interviene anche Beppe Grillo prima dal blog: sono «ridicoli, il Paese va a pezzi, la gente si dà fuoco e loro ci danno uno zuccherino»».

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