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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2013 alle ore 14:25.

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Donazioni individuali, "tetto" a 61 milioni di euro
Il ministro ha voluto poi rassicurare sul tetto massimo dei versamenti individuali che andranno ai partiti, che «sarà di 61 milioni di euro», quindi «un terzo in meno» del finanziamento attuale, ma solo «se tutti decidessero di dare soldi ai partiti». «Non vogliamo far rientrare dalla finestra quello che esce dalla porta», aggiunge il ministro, specifcando in particolare che «Ogni finanziamento deve essere traciato e certificato. Ci sarà il massimo della trasparenza», assicura Quagliariello. «Non ci potranno essere contributi anonimi», osserva. «Non é una legge contro i partiti, é un finanziamento indiretto». «I partiti sono parte della democrazia. La democrazia ha un costo e per questo» per esempio sono previsti «sgravi sulle sedi» dei partiti. «Presentiamo questa legge con orgoglio», ha concluso il ministro.

Abolizione graduale del contributo pubblico: a regime in tre anni
Il sistema di regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici - spiega il comunicato prodotto al termine del Cdm - prenderà avvio nel 2014, ma andrà a regime nel 2016. Solo a giugno 2015 gli italiani saranno infatti chiamati a dichiarare i propri redditi relativi al 2014. A quel punto saranno necessari altri mesi per permettere all'Erario di stabilire l'ammontare esatto della quota del 2 x 1000 da destinare a ciascun partito politico. Fino a questo momento, e quindi in via transitoria, a tutti i partiti è riconosciuto il taglio: del 40% nel primo esercizio successivo a quello dell'entrata in vigore del disegno di legge; del 50% nel secondo esercizio successivo a quello dell'entrata in vigore del disegno di legge; del 60% nel terzo esercizio successivo a quello dell'entrata in vigore del disegno di legge. Con il quarto esercizio finanziario successivo a quello dell'entrata in vigore del disegno di legge il finanziamento cessa.

Letta via twitter spiega i tempi della riforma del finanziamento
Nel pomeriggio, lo stesso premier si è impegnato a spiegare alcuni aspetti della riforma proposta dal governo anche su twitter. In particolare, ha postato una risposta alla domanda «Finanziamento pubblico ai partiti: perché dobbiamo aspettare fino al 2017?» di Marco De Benedetti con una spiegazione sintetica ma efficace: «Perché il 2xmille viene erogato non prima di due anni dalla firma nella dichiarazione dei redditi (capita anche per il 5 e l'8xmille)».

Le regole per la trasparenza
Il ddl introduce dunque anche una serie di regole di trasparenza, di democrazia interna ai partiti, chiamati a dotarsi di uno statuto, ma anche di bilanci certificati, come condizioni per usufruire delle agevolazioni e degli incentivi fiscali.

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